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PET regia di Carles Torrens

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  28/04/2017 09:59:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando alla quinta/sesta volta lui dichiara di volerla salvare si intuisce che "Pet" comincia a girare a vuoto. Ben confezionato e basato su un gioco a rimpiattino in cui il potere, senza quasi accorgersene, passa da una sponda all'altra, il lavoro di Carles Torrens non ha poi moltissimo da offrire.
Bravo il regista a camuffare quel poco che ha attraverso una trama ben congegnata e lontana dai luoghi comuni. Tuttavia celare in toto le varie magagne -a partire da una serie di dialoghi fin troppo reiterati- è impresa improba, con la verbosità poco incisiva a divenire vera palla al piede per un lavoro efficace nell'intrattenimento, ma incapace di prendere il volo dopo l'attesissimo twist.
Riesce tuttavia ad incuriosire in quanto gli scontati binari del torture-porn o del consueto rapporto vittima/carnefice -con soliti tentativi ripetuti di fuga di quest'ultima- sono accantonati, siamo più dalla parti di un sottile gioco psicologico in cui l'amore diventa arma manipolatoria e dove ruoli apparentemente ben definiti scambiano di continuo posizione lasciando spazio ad un' accettabile suspense.
Purtroppo però più che buchi nello script abbiamo vere e proprie voragini, con passaggi logici regolarmente accantonati con eccessiva richiesta di sospensione della credulità. Inoltre la definizione dei personaggi principali è molto superficiale, e se nel caso della ragazza ci può stare visti i suoi segreti, ciò non è accettabile quando si tratta del contraltare maschile. Buona la recitazione, soprattutto Ksenia Solo convince alla grande.