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NARCOS - STAGIONE 2 regia di Gerardo Naranjo, Andrés Baiz, Josef Wladyka

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Gabe 182     8 / 10  09/03/2020 01:21:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo la bellissima prima stagione, ho fulminato anche la seconda stagione di Narcos, il risultato è stato più o meno simile a quello della prima.
Con il finale della stagione 1 di Narcos, avevamo lasciato Pablo Escobar fuori dalla Catedral, la prigione che di fatto era la sua fortezza, dove si era rintanato dopo essersi consegnato alle autorità, circondato dalla protezione dei suoi uomini e da un benessere che non si addice ad una prigionia.
Nella stagione 2, fuori dalla sua Cattedrale, la situazione è ben diversa ed Escobar è costretto a vivere da fuggiasco, con diversi gruppi sulle sue tracce: le forze dell'ordine, ovviamente, dalla DEA al Search Bloc guidato da una vecchia conoscenza di Pablo e degli spettatori, il colonnello Carrillo; il cartello di Cali, contrapposto a quello di Medellìn controllato da lui; e soprattutto la variabile impazzita rappresentata dalle conseguenze delle sue azioni criminose e le sue esplosioni di violenza, che culmina nel gruppo che si fa chiamare Los Pepes.
La seconda stagione della serie conferma quanto di buono fatto con la prima, proponendo la stessa ricetta con delle interessanti variazioni. Si conferma per esempio l'approccio molto documentaristico, con innesti sensati e mirati d' immagini e video di repertorio. Di alto livello il fronte dell'azione vera e propria, con una componente che possiamo considerare più propriamente action, che si concretizza in alcune sequenze efficaci ed elaborate, che sfociano, nel sesto episodio (il mio preferito della stagione), in un fantastico piano sequenza di tre minuti che non può lasciare indifferenti. Si confermano anche i contrasti che caratterizzano la serie, un montaggio capace di mostrarli in parallelo: una efferata esecuzione alternata ad una doccia rilassante; un discorso televisivo controllato e strategico ad una sfuriata fuori controllo; le diverse reazioni di Javier Peña e Steve Murphy.
Narcos 2 dedica più spazio alla componente intima della storia di Pablo Escobar, indugiando maggiormente sul privato del narcotrafficante: approfittando della protetta vita da recluso per sfuggire ai suoi avversari, gli autori colgono l'occasione per proporci spaccati di vita privata, mostrandoci il boss di Medellìn insieme ai figli, la moglie e la madre, dando a Moura la possibilità di definire ancora più profondamente e efficacemente una figura complessa e controversa della fine del secolo scorso. Sono momenti preziosi, dal Pablo impegnato in un videogioco con il figlio a quello che rassicura la bambina, che in qualche modo riescono a rendere ancora più folle e insostenibile la componente criminosa delle sue attività.
È chiaro dal titolo della serie che le intenzioni sono di raccontare un fenomeno e un periodo, non solo un personaggio, ma gli autori l'hanno fatto mettendo al centro del racconto la figura enorme, ingombrante, di Pablo Escobar grazie alla sontuosa interpretazione dell'attore brasiliano. Di fatto, ci sono diversi modi in cui uno show come Narcos può proseguire il suo cammino, dando spazio ad altri dei personaggi che conosciamo o inserendone di nuovi, ma quel che è certo è che dovrà farlo senza l'appoggio del suo protagonista Wagner Moura.
Infine, una stagione di ottimo livello, sono ansioso d'iniziare la terza.