ED WOOD regia di Tim Burton

Torok_Troll  05/04/2014 17:05:20 » Rispondi
Ma non dire *******, cretino!!! C'è un ENOOOOOORME differenza, un abisso che separa gente come Boll, Bay e Nispel da uno come Ed Wood.
E cioè che i primi sono dei c.ogl.oni senza talento che fanno il cinema principalmente per fare quattrini (ed anche loro sono più pieni di soldi di una banca ebraica), Ed Wood invece non era niente di tutto ciò!!! E' vero forse non era un uomo pieno di talento, o che spiccava per chissà che inventiva. Registicamente era un mediocre e tutto ciò che vuoi, ma quello che conta era che lui faceva il cinema perchè AMAVA il cinema, era un estimatore della settima arte, lui amava farlo indipendentemente da quanto spendeva o quanto avrebbe incassato, e questa è una cosa da non sottovalutare, specie in questo ancora neonato secolo in cui il cinema ormai sembra diventato uno sporco fast food da due soldi che puzza di dollari, gossip, cesnsura, politicamente corretto e grasso. Gestito tutto da produttori e potenti lobby ebraiche che dicono sempre cosa fare! Almeno Ed Wood, se non un talento registico, è comunque un baluardo per chiunque voglia cimentarsi nella settima arte, anche non avendo il becco di un quattrino, ma tanta passione e fantasia; L'ispiratore del cinema indipendete, che ormai è l'unico (si può praticamente dire) a sfornare nuovi talenti in tutti i settori. Alla fine, in questo film, Burton rappresenta Wood per quello che era: Un sognatore, un sognatore senza soldi alcuni che vedeva il cinema come un enorme gioco da fare con gli amici, una specie di Orson Wells mancato che si comportava come un bimbo che mostra i suoi disegni (scarabocchi) agli adulti aspettandosi di sentire dire "bravo, che bello! E' proprio carino!", ma Tim Burton non nasconde affatto che Ed a livello registico non fosse capace, e lo fa anche con non poca sottile ironia e comicità (anche grottesca, talvolta), come quando fa praticamente vedere che perfino un semplice pastore di provincia presta più attenzione hai dettagli tecnici durante la lavorazione di "piano 9 dall'iperspazio" facendo notale buffamente ad Ed tutte le grossolanità che si stanno compiendo sul set (dialoghi detti tutti in una volta e praticamente privi di senso, lapidi di cartone che traballano (e addirittura cadono) e giorno e notte alternato con stacci improvvisi come nulla fosse)