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THE MONSTER (2016) regia di Bryan Bertino

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Jolly Roger     6½ / 10  01/06/2021 11:50:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Monster mi è piaciuto perché rappresenta la semplicità del cinema horror: c'è un mostro, il mostro vuole uccidere, i protagonisti devono sopravvivere.
Alcuni lamentano l'eccessiva semplicità della trama, unita alla totale assenza di spiegazioni in merito all'esistenza del mostro. Sì, in parte é vero, ma d'altronde si tratto di horror…Non è che un mostro abbia per forza bisogno di tante spiegazioni. Il mostro è un concetto che si auto-spiega. Esso rappresenta l'incarnazione di una paura umana recondita ed innata, o forse di più paure: una creatura che vuole semplicemente ucciderci, farci del male, mangiarci. Un pericoloso ostacolo sul nostro cammino, un male ignoto che non riusciamo a comprendere.
Anzi, è proprio forse dall'ignoto che il mostro trae la sua forza. Costruirci sopra spiegazioni e motivazioni significherebbe umanizzarlo, togliergli un po' di mistero e con esso anche parte della sua forza. Il male è tanto più forte quanto è innato, genuino, immotivato. Quando non si comprende, perché è talmente diverso dai sentimenti che normalmente albergano nel cuore umano, da essere per noi indecifrabile, persino INNOMINABILE (mi viene in mente proprio questo racconto di Lovecraft, che esprimeva questo concetto dell'inconoscibilità del male assoluto, inconoscibilità tanto profonda da divenire persino innominabilità di esso).
Questa semplicità del male, o meglio diciamo questa "concretezza" del film nel non voler perdersi troppo in chiacchiere, mi ricorda un altro horror non troppo vecchio, Animal. Trame all'osso, creature malefiche ed affamate, forse più affamate che malefiche - considerando che non sembrano possedere particolari doti intellettive…eccezion fatta per la capacità di giocare un po' con le vittime e con lo spettatore in un modo del tutto cinematografico, per causare qualche jumpscare al momento giusto, tipo pezzi umani masticati che piovono all'improvviso su un parabrezza.
Qualche bella citazione,


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A questa semplicità, tuttavia, si accompagna una dinamica madre – figlia che è tutto fuorché semplice o banale. Una relazione travagliata, fatta di litigi, di scontri forti che arrivano quasi all'odio, di rimorsi e sensi di colpa, ma anche di un profondo amore inespresso, che resta sottopelle ma che si sente in ogni parola o sguardo, fin dalle prime scene – quando, ad esempio, entrambe mostrano di avere gli stessi gesti istintivi (es. quando si stropicciano le mani in modo nervoso, fanno esattamente lo sesso gesto).

I mostri esistono. I genitori ci insegnano che non è vero, ma il film ci dice che i mostri esistono davvero. Semplicemente non li distinguiamo, perché essi non hanno sembianze mostruose, ma tragicamente umane e spesso salvifiche o consolatorie: l'alcolismo, la paura di amare, l'incomunicabilità….