The Gaunt 6 / 10 28/11/2016 23:20:35 » Rispondi E' un Moore a suo modo coerente in Trumpland come nel resto della sua filmografia. Coerente nei pregi e nei difetti. In questa sorta di finto comizio il regista americano tasta il polso a quell'America dalla tanta rabbia sotto la cenere e che numeri alla mano è stata decisiva nell'elezione di Donald Trump. A Moore va dato atto che conosce questo tipo di elettorato, non necessariamente bigotto o retrogrado, ma accomunato da una rabbia tale contro il sistema, dove il voto rappresenta in fondo l'unica arma a sua disposizione. Girato in tempi non sospetti, cioé a distanza di qualche mese dalle elezioni Moore compie un'analisi intelligente e non superficiale, malgrado i toni si mantengano leggeri. Ma dove fallisce Moore é nell'offrire, peraltro senza una profonda convinzione considerando che non ha mai votato la Clinton, un'immagine fin troppo idealizzata della ex first lady, probabilmente lontana da quella reale. Il messaggio non è passato e Moore stesso dopo le elezioni aveva dichiarato la troppa sottovalutazione del fenomeno Trump, emblema di un malessere profondo che i democratici non hanno compreso nella sua interezza.