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HELL OR HIGH WATER regia di David Mackenzie

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Zazzauser     8 / 10  15/02/2020 15:07:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Taylor Sheridan e' il re della "frontiera americana" al cinema almeno quanto McCarthy lo e' nella letteratura, anche perché entrambi hanno dato vita alla propria ideale trilogia sul concetto di frontiera (nell'ampio senso americano del termine).
Sheridan aveva cominciato con il bellissimo Sicario, finendo per venire surclassato dalla maestria (e dal nome) di Villeneuve, ma col secondo capitolo - Hell or High Water - ottiene il grado d'attenzione che merita. Non tanto perche' Mackenzie sia un regista meno "auteur" (e di sicuro meno conosciuto) ma perche' e' la sceneggiatura cio' che colpisce davvero di questo lavoro. Sheridan racconta tutte le contraddizioni dell'America sud-ista e sud-ata, quella dimenticata dal resto del paese e svenata dai meccanismi sanguisuga delle banche. Quella dove la lotta per la sopravvivenza, anche con metodi violenti, sembra essere stata legalizzata e legittimata per necessitá, dalla malattia della povertá o dal tentativo di difendersi da quel morbo. Un'America dove se un uomo con una pistola incontra un uomo col fucile, l'uomo con la pistola e' un uomo morto. Dove la giustizia cambia continuamente casa, o forse non ce l'ha proprio (mai avuta): perche' alla fine non trionfa mai per tutti, ma solo per alcuni.
Dove a pagarla sono sempre gli stessi: quelli che pagarono "centocinquanta anni fa". Dove "Comanche significa nemici per sempre".
Forse non un capolavoro, ma un western moderno ben diretto, ben fotografato e soprattutto ben scritto, con ottimi risvolti di critica sociale sulla diversita' culturale e l'integrazione.