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CAPTAIN FANTASTIC regia di Matt Ross

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Mike91     1 / 10  14/12/2016 13:42:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' vero che queste cose son soggettive, che ognuno da la sua opinione, e così via...ma, ragazzi, stiamo scherzando? Captain Fantastic è un film profondamente miserabile e così odiosamente conformista nel suo apparente anticonformismo, che non mi vengono neanche le parole...
Come posso dire questo?
Innanzitutto vi faccio riflettere sul paradosso che il film sbatte in faccia allo spettatore. I figli del grande uomo sono tignosamente fuori dalla società; e ciononostante la sceneggiatura non perde mai l'occasione per farci sapere come in realtà quei figli siano potenzialmente migliori di qualsiasi altro una volta venuti a contatto con la società: e dunque potenzialmente ancor più incastrabili nelle logiche utilitaristiche di produzione e competizione a oltranza che il film finge di criticare - e che costituiscono la logica del capitalismo che permea tutta la società. Si pensi all'arroganza del padre di famiglia quando imbastisce, in una maniera che ricorda un bulletto arrogante, il confronto tra il nipote ignorante (ma chi non lo è a quell'età?), e la figlia sapientina, approposito della carta dei diritti, non mi ricordo; e lei si mette a recitare il significato della carta dei diritti. Segno che il film, per piacere allo spettatore, per dargli un contentino intellettuale, per sdoganare quei bambini selvaggi, ha bisogno di far sapere che sono i migliori.
E' un film profondamente ruffiano, disonesto, e questa ruffianeria, come già detto, si manifesta addirittura cinicamente quando Captain Fantastic vuole esibire a tutti i costi una superiorità all'interno delle logiche del mondo che contesta con piacioneria. Ogni occasione della pellicola ci ribadisce che i fratelli possono essere più funzionali e utilizzabili nel mondo che pure non hanno frequentato. Sono i più forti, i più intelligenti, i più allenati; ma alla fine non hanno dei veri valori opposti con cui sfidano lo spettatore, non hanno neanche il coraggio della solitudine o dell'emarginazione; semplicemente, seguendo altre strade, hanno trovato un altro modo per primeggiare secondo l'utilitarismo imperante della società americana. Benchè moderatamente goffi in qualche scena riguardante interazioni sociali, vengono presentati come modelli con un una petulanza da sfiorare il fanatismo. Sono loro i primi conformisti...non ve ne rendete conto?
E' il classico prodotto da Sundence, apparecchiato e piacione; e che dire poi delle frecciatine pseudo culturali lanciate al pubblico...La spiegazione della malattia della moglie con la prospettiva, discutibile, della psichiatria biologista, senza conoscere altri approcci; quando il figlio, ridicolo, dice di essere Maoista, senza evidentemente sapere le sciagure che ha fatto il maoismo in cina; e poi quando la moglie prima di morire, nella lettera, dice alla madre di aver costruito col marito una società simile alla perfetta repubblica di Platone, ignorando le critiche a Platone di Popper, che analizzò le derive autoritarie e fasciste del pensiero di Platone.
Un film brutto, piacione, ruffiano, destinato a povere persone. Un intrattenimento povero.
A voi la parola...
Ma per favore, non citate Rousseau, eh? Non mettetela sul filosofico, non fate i superiori, non scambiate la ***** per il cioccolato.
Il cinema, amici miei, è altro; non è questo ricatto autoreferenziale nei confronti dello spettatore.
Invia una mail all'autore del commento Suskis  17/08/2017 09:30:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
secondo me le falle nei ragionamenti dei personaggi sono volute: il figlio che si dice maoista, per esempio, si ricollega al suo riconoscere più avanti di non sapere niente del mondo reale (dove il maoismo ha fatto quel che ha fatto). stessa cosa per Platone. non credo che siano state scelte a caso quelle citazioni, anzi. secondo me sono lì per mostrarci che questi ragazzi le cose le sanno tutte ma a metà. a me è piaciuto, anche se condivido che verso il finale tutto sembra meravigliosamente perfetto e consolatorio
Federico  16/12/2016 12:43:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bah, a me non sembra che il film ci voglia trasmettere il messaggio che quei bambini/ragazzi siano meglio degli altri. Solo molto più acculturati ma distaccati dal mondo reale (il ragazzo più grande che di fronte a una ragazza rimane impacciato e si sente uno sfigato). Pure il padre sembra un bambinone immaturo di fronte al suocero.
Prendiamolo per quello che è: una commedia drammatica, un film quasi grottesco.
Larry Filmaiolo  17/12/2016 14:58:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film di m e r d a
Inn10  23/09/2017 01:58:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alcune cose del tuo commento le condivido ma il tuo voto è assurdo. Il film non vuole presentarci questa famiglia come supereroi anzi ce li presenta come dei probabili futuri disadattati in una società cosi strutturata come la nostra. Come gia detto da qualcuno la loro stessa conoscenza del mondo è a metà e quindi è embrionale perché teorica e chiusa in un riccio senza alcun confronto esterno. Lo stesso figlio dice al padre di essere um mostro e di non sapere nulla del mondo. Gli stessi dubbi che assalgono il padre di non essere per forza la miglior guida per i suoi figli ed anche l'ammissione di responsabilità nella morte della moglie sono la dimostrazione che il regista non decreta un vincitore tra l sistema e l'antisistema. Vuole solo presentarci pregi e difetti di una famiglia molto forte e unita come potevano essere le famiglie di qualche decennio fa prima della industrializzazione e globalizzazione. In tante parti sperdute del mondo esistono famiglie cosi.
Rollo Tommasi  16/12/2016 10:35:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Recensione stilisticamente ottima. Che non condivido.
Il film non presenta contraddizioni evidenti. I ragazzi della foresta, nei vari confronti con quelli della città, si mostrano ad un tempo goffi, imprudenti, preparatissimi alla teoria ma troppo intellettuali, colti, maturi e sensibili, molto precoci, ma anche esposti più di altri alle minacce non catalogate nei libri.
Il padre-padrone filosofo ispira tenerezza ma anche fastidio. Ci sentiamo attratti dal suo grande progetto (utopistico) di realizzare una moderna comunità bucolica, fondata sulla conoscenza e la fusione panica nella natura, ma siamo avvertiti subito che la comunità stessa è stata colpita da un grave lutto per il quale non esiste una preparazione, che la madre si è suicidata, che il prezzo pagato è stato un tributo enorme.
E che prima o poi il distacco dal modello familiare, qualunque esso sia, deve avvenire. Nella morte o verso la vita.
Un bel film che non ha nulla di pretenziosetto o di ruffiano secondo il mio modesto parere.
Anzi, credo che sia vincnete proprio perchè non accomoda una soluzione, non vuole insegnare, ma solo far riflettere.
Mike91  17/12/2016 00:53:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capisco e rispetto la tua opinione, e ho detto in prima battuta alla mia recensione che queste cose sono soggettive; purtroppo la mia opinione rimane quella...
Bolscevico  06/01/2017 21:29:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non ho visto questa presunzione nei figli. L'episodio che citi forse vuol essere una critica ai metodi d'insegnamento e a ciò che (non) insegna la scuola. Si può andare a scuola e rimanere ugualmente ignoranti.
Riguardo al resto, credo sia film da 7/8, ma non anticonformista. La casa nel bosco, troppo bella per essere vera e il finale è accomodante. La critica al capitalismo in questo modo viene “depotenziata”.
Riguardo a Mao e Platone, forse dovresti rivolgere quelle critiche alla “democrazia“ americana una delle più mortifere della storia (genocidio dei nativi americani, due bombe atomiche sganciate su obiettivi civili durante la seconda guerra mondiale, schiavitù su base razziale e anche dopo la sua abolizione i neri hanno vissuto in un regime di white supremacy, guerra in iraq eccetera eccetera... potrei continuare per ore...).