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ELLE regia di Paul Verhoeven

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Scanlon     7 / 10  02/09/2017 12:24:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come Verhoeven stesso ha dichiarato nel corso di un'intervista a Sky Cinema: Se in Basic Instinct lo sviluppo continuo della trama era tutto, in Elle la trama conta solo al 35%.

E in effetti è proprio così, perché ciò su cui si sofferma maggiormente il regista è il personaggio di Michèle, che gode di un approfondimento psicologico particolare messo in atto attraverso le relazioni che intrattiene con il mondo esterno: sua madre, il suo ex marito, il misterioso violentatore, i suoi vicini, i suoi conoscenti, il personale della sua azienda di videogames.
Detto ciò, Elle non è nella fattispecie un film che voglia raccontare l'ipocrisia o la doppiezza borghesi (anche perché, tali derive sono ormai interclassiste, ovvero patrimonio comune); più semplicemente, direi che Elle ci narra di una figura femminile, inizialmente descritta come algida e spietata, ma che in seguito finisce poi per rivelare come tale parvenza sia solo un meccanismo di autodifesa: Michèle in fondo è una donna forte, dal passato familiare burrascoso, e che tenta ad ogni costo di difendere la sua dignità senza cedere al vittimismo.
Siamo dunque ben distanti dal ricordo della luciferina Catherine Tramell di Basic Instinct; Verhoeven sceglie stavolta una strada diversa e lo fa appoggiandosi ad un'attrice di razza come la Huppert, capacissima nell'interpretare un tipo di femminilità indomita ma contestualmente capace di onestà e di grande coraggio interiore (come il finale rivela). In un certo senso, trovo curioso che la maggior parte delle recensioni, persino quelle della critica ufficiale, non abbiano affatto colto tale aspetto del film, che ne costituisce in vero il fulcro, e che anzi abbiano dato invece maggior peso ai contenuti sessuali che sono solo un corollario.

Tirando le somme, lo consiglio: per quanto non innovativo, rimane un film comunque girato e recitato più che bene. Stimolante nelle riflessioni che innesca.