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LA MIA VIA regia di Leo McCarey

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     5½ / 10  13/11/2015 21:03:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nei primi anni '40 e nell'immediato dopoguerra l'America aveva bisogno anche del supporto cinematografico, in voga oltre ai documentari propagandistici anche veri e propri sermoni militaristici (eccetto Milestone), successivamente quando ormai si intravide la luce alla fine del tunnel, le grandi major puntarono su un cinema a tema famigliare, un ripasso di buoni sentimenti, un indottrinamento nella fede, un cinema a sfondo sentimentale, romantico, di lì a poco anche musicale (rigorosamente MGM), il cinema di McCarey, democratico e conservatore è una sintesi di quegli anni.

McCarey il meglio lo diede negli anni '30, dietro le quinte al servizio dei fratelli Marx e ancor prima creando la coppia Laurel & Hardy, inventando lo slow burn, un effetto comico a scoppio ritardato, però gli allori arrivarono proprio nell'arco di tempo descritto sopra e per quanto i premi non siano così importanti rimarcarli, 'La mia via' ha proprietà di interesse solo per quello, pressoché dimenticato è una delle più grandi cantonate dell'Academy, un'annata tutto sommato buona con le solite sviste (Arsenico e Vecchi Merletti) ma anche eccellenti candidature (La Fiamma del peccato di Wilder, Vertigine di Preminger) ma che l'edizione non nasca sotto i buoni auspici lo si intuisce dal qui pro quo del caso Fitzgerald, caso più unico che raro, infatti mai più ripetuto, di candidarlo per lo stesso ruolo sia tra gli attori protagonisti che nella categoria dei non protagonisti, in breve 'La mia via' sbanca, si prende quasi tutte le categorie importanti e oserei dire ingiustamente, è un film convenzionale che tratta con il medesimo superficialismo i temi religiosi, meglio nelle parti comiche che in quelle drammatiche, poiché McCarey la fortuna se l'è fatta nella commedia, il film disegna i soliti stereotipi, Crosby prete moderno e aperto ai giovani, Fitzgerald parroco più spigoloso legato alla tradizione, 1 anno più tardi Aldo Fabrizi darà un saggio della figura del prete eludendo i cliché e nobilitandolo col suo carisma.