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COM'ERA VERDE LA MIA VALLE regia di John Ford

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dobel     10 / 10  22/08/2009 23:48:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Nisi Dominus aedificaverit domum, in vanum laboraverunt qui aedificant eam..."
Sarebbe ora che qualcuno dedicasse uno studio approfondito sul cristianesimo fordiano e la sua profonda spiritualità. In questo capolavoro sembra proprio di sentire la voce del salmista: "se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori". Infatti tutta l'opera è pervasa da un senso di religiosità del quotidiano che accompagna ogni rituale domestico, ogni cambiamento, ogni azione o decisione. La figura del pastore è decisamente, con quella del padre, la più profonda. In tutto il film assistiamo ad un rimpianto per valori perduti o che semplicemente si sono modificati modificandosi i costumi e la società; ma sappiamo che il cuore del vecchio Ford è con i propri antenati; è con il padre che regge la casa e che non disse mai nulla che fosse meno che utile. E' con la madre, il cuore della casa; con i fratelli e l'infelice sorella. Il tutto immerso in un'aura quasi sacrale. Una religiosità quella del grande maestro che ricorda la religiosità dell'Ermanno Omi dell'Albero degli zoccoli. La religiosità del quotidiano, di chi sa di non essere autosufficiente, ma affida ogni minimo gesto alla Provvidenza. Scusate se posso essere sembrato eccessivamente bigotto in questo mio intervento, cosa che non sono affatto, ma credo che possa essere una chiave di lettura valida (considerando anche l'esplicita religiosità di John Ford, il quale, come disse Orson Welles, sapeva di cosa era fatta la vita).