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KUBO E LA SPADA MAGICA regia di Travis Knight

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Arkantos     8½ / 10  20/03/2020 11:03:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Madò, quante robe che ho da dire riguardo la giornata in cui lo vidi (9 novembre 2016, assieme al Dottor Strano)!
Svegliatomi con l'annuncio "ehy, è stato eletto il primo presidente arancione!", corsi verso l'autobus, con cinni di 7-8 anni che imprecarono insulti contro le loro madri; arrivato a Bologna, notai una cosa alquanto bizzarra: era una vera fogna a cielo aperto, da far invidia alla Milano del Manzoni coi monatti che ballano le canzoni di Gabbani! E ho pure sporcato le scarpe… Bologna! Non ti perdonerò mai!
Arrivato al cinema, i miei occhi stralunarono: c'erano solo due posti liberi per Kubo, quando sentii uno "Ok, voi andate che prendo i due posti"
… No, porca vacca, uno me lo prendo IO! Da lì iniziò la gara più epica e lenta della storia, era un testa a testa formidabile tra le file delle due biglietterie, poi io ebbi la meglio e TOMOH! TOMOH! Non a caso, infatti, quando rimase un solo posto, si scatenarono le piaghe d'Egitto, NELLA SALA C'ERANO PURE LE CIMICI!!! E una malaugurata mammina, di fronte a ciò, provò disgusto facendo un cricco a un inerme animale, ma almeno teneva a bada il pargoletto, tutti gli altri si rincorrevano per le scale, non capirono una mazza del film e si sbucciarono i ginocchi, ma almeno sono pronti per la giornata scolastica che verrà il giorno dopo.

ATTENZIONE SPOILER!!!

Ritornando a noi, dopo avervi raccontato l'esperienza mistica, tralasciando il poco felice titolo italiano e il flop immeritato (dato in primis dalla scarsa pubblicità), Kubo è uno dei film d'animazione più interessanti del decennio appena passato: non è alla pari di Inside Out o Zootropolis, ma vanta molte qualità che non deluderanno affatto coloro che amano Coraline, altro film, assai più famoso, della Laika.
La qualità della stop-motion è a dir poco fenomenale: oltre a unirsi molto bene con la CGI, le animazioni saranno sempre fluidissime, pure nei concitati combattimenti; insomma, un occhio poco attento può convincersi che sia un film totalmente in computer grafica grazie all'unione vincente delle due tecniche, dando un risultato grafico finale molto ispirato e ammaliante, questo grazie pure al buon uso dei colori, contrapponendo i colori caldissimi del giorno con quelli glaciali della notte.
Il film offre pure contenuti interessati per i vari target: se un pubblico di bambini saprà divertirsi con l'umorismo dei personaggi, che stempera senza eccessi i drammi che affronterà Kubo (lo ammetto, l'uomo scarafaggio mi stava simpatico), dall'altra il pubblico più adulto troverà interessante la tematica del ricordo, in grado di concedere forza interiore all'uomo rendendolo capace pure di superare le difficoltà della vita, e anche qua, come in Coraline, contano molto gli occhi, in questo caso necessari per "leggere" l'anima delle altre persone e provarne empatia.
Coincidenza? Io non credo!
Infatti non a caso, l'ottimo finale dove il Re Luna cambia grazie a Kubo, esso acquista un occhio che gli permette di provare emozioni e di percepire quelle degli altri.
Ecco perché non mi garba particolarmente il titolo italiano: l'avventura di Kubo è in primis un viaggio interiore che lo porta a scoprire lati nascosti del suo passato, non è una mera "raccolta degli oggetti", infatti è anche per quello che il titolo originale cita due corde dello strumento musicale, allegoria dei suoi genitori, che vantano un ruolo assai più importante di quello della spada che, a parte l'indistruttibilità, non è affatto "magica".

È un film che consiglio caldamente ai patiti della stop-motion, seppur anche i più scettici del suddetto stile possano gradire la qualità tecnica, sorretta da un buon impianto narrativo si metaforico, ma che non nega l'avventura e personaggi ben caratterizzati.