Testu 6½ / 10 20/11/2016 01:33:38 » Rispondi Laika si riconferma tra le case d'animazione più interessanti, superando di un altro passetto i colleghi Europei della Aardman. Tuttavia questo voler mantenere aria soft cupa e questi continui piccoli rimandi al passato (in questo caso l'occhio) rischiano di diventare in futuro limitanti. Dopo i troll delle scatole, la casa statunitense torna ad atmosfere più drammatiche, prima edulcorandole, poi avendo paura di spingerle fino in fondo. Ne esce un prodotto valido, ma con una narrazione imperfetta, veloce nel reperimento degli oggetti ed essenziale nell'introduzione e sviluppo dei personaggi. Da tenere in conto anche una storia poco originale, un protagonista sempre di buonumore nonostante tutto ed il riciclo del parkinson che attanaglia metà del cast a convenienza. I cattivi rimangono fondamentalmente vuoti e delle due megere pare non importare un minimo a nessuno. Di buono c'è che la stopmotion tra peli, stoffe e capelli lunghi rende bene l'effetto nonostante le rifiniture odierne un po troppo avanzate. Nel complesso l'ho apprezzato, di certo, pur avendo abitanti poco formali per essere degli orientali, ha un sapore comunque più asiatico di Mulan.
hghgg 20/11/2016 10:51:31 » Rispondi Boh, i ragazzi di Laika mi sembrano un poco altalenanti: hanno iniziato che dire col botto è poco, visto che hanno partorito il Capolavoro dell'intero genere dell'animazione in stop-motion con "Coraline". Poi ho visto "Paranorman" ed era così e così, "Boxtrolls" era notevole mentre questo mi manca ma non ne sento parlare benissimo. Comunque vabè, dopo "Coraline" avrebbero potuto mettersi a produrre cinepanettoni in stop-motion, mi sarebbe comunque andata bene.
adrmb 20/11/2016 13:36:00 » Rispondi No, questo non merita affatto se non per le evoluzioni grafiche, narrativamente è stato un enorme bluff.
adrmb 20/11/2016 13:48:42 » Rispondi Comunque credo che la brillantezza di Coraline fosse dovuta più che altro alla mano autoriale di Selick (che la lasciato la Laika nel 2009) che era in cabina di regia, un po' come per lo Studio Ghibli, tutti i prodotti non targati Miyazaki&Takahata sono spompati e innocui (con la parziale eccezione di Kondo).
hghgg 20/11/2016 14:45:14 » Rispondi Selick si, sicuramente, e dalla brillantezza della penna di Gaiman.
Testu 20/11/2016 16:47:59 » Rispondi condivido sull'altalenanza e sul voler sottilmente ricordare sempre che sono la casa di Coraline. Kubo era partito benino, e sottolineo benino visto che non si capisce come sia stato cresciuto con una madre cosi e come mai non sappia alcune cose come le feste annuali. Dopo lo spettacolo origami comincia a mettere acceleratore, tanto valeva rinunciare a un elemento dell'armatura dato che non servono ad una mazza e spingere sui personaggi. Di certo sti cattivi per quanto facilotti non sono vuoti di sentimenti come danno ad intendere. Boxtrolls era più originale e l'ho preferito pure io, personaggi li erano TUTTI ben resi, peccato per la la formaggiosità che francamente va bene fino ad un certo punto.
adrmb 20/11/2016 18:08:03 » Rispondi Quoto su una prima parte bella (sì, io l'ho trovata proprio bella) (gli interrogativi che citi tu pensavo sarebbero stati colmati col prosieguo della pellicola), lo scopo squisitamente descrittivo della partenza permette una totale immersione in una cultura diversa, con tutte le suggestioni visivosensoriali del caso (e la stop-motion aiuta tantissimo in tal senso, è bellissima). Poi parte il solito road movie e il film abbassa notevolmente l'asticella, peccato.