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UNITED STATES OF TARA - STAGIONE 1 regia di Craig Gillespie, Brian Dannelly, Mark Mylod, Tricia Brock, John Dahl, Tommy O'Haver

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DankoCardi     4½ / 10  07/04/2021 15:39:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'idea di una serie su una persona affetta dal disturbo della personalità multipla è...o meglio, sarebbe... più che geniale in quanto da modo agli sceneggiatori di sbizzarrirsi e di creare situazioni virtualmente infinite tramite i vari alter-ego e permette di dimostrare tutta la bravura e la versatilità recitativa della protagonista (sono letteralmente innamorato di Toni Collette). Il problema è come questa, in realtà grave, malattia viene affrontata dalla diretta interessata e da chi la circonda; capisco che questa serie non vuole essere per forza un dramma nè una sit-com e si mantiene sul registro della commedia seria, ma l'approccio ai vari eventi è troppo leggero tanto da scadere, a volte, nell'incredibile. Cosa dovremmo fare? Farci quattro risate vedendo Tara che diventa una quindicenne pestifera o un rude omaccione in cerca di risse o una precisissima casalinga anni '50? Ora io non sono un psicologo, ma la mia ex fidanzata (che poi è lei che mi fece scoprire questo telefilm) lo era e per lavoro ha avuto a che fare con pazienti affetti dal dpm: mi ha raccontato cose sulle quali, vi assicuro, non c'è nulla da ridere. La famiglia di Tara ha delle dinamiche del tutto irreali ed i personaggi sono stereotipatissimi ai limiti del credibile: marito algido e sant'uomo, figlio genietto, figlia adolescente scapestrata, sorella tardona in cerca di uomini. Alcune idee, poi, come quella del marito che non vuole fare sesso con gli alter ego della moglie risultano più che forzate. C'è poi una ipocrisia di fondo laddove i discorsi vanno sempre a finire sull'argomento sesso (secondo me sono gli sceneggiatori ad aver bisogno di uno psicologo) ed i dialoghi sono un turpiloquio continuo; tutto questo porta a pensare che la serie sia politicamente scorretta...in realtà è solo un'apparenza perchè in tutta la sottotrama che riguarda il figlio di Tara e la reazioni di tutti i parenti intorno a lui si scopre un buonismo e politicamente corretto da far venire il diabete. Non c'è coerenza, i personaggi passano da un accennato sconforto ad essere quasi entusiasti di avere a che fare con una parente affetta da dpm. Assolutamente inconcludente e poco chiara, poi, la relazione tra Brie Larson (attrice che non mi piace) ed il suo capo al lavoro con conseguenti buchi di sceneggiatura. Insomma non mi ha convinto per niente e lo sconsiglio a meno che non siate fan sfegatati di Toni Collette...come me!