caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IO, DANIEL BLAKE regia di Ken Loach

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
bacci88     10 / 10  03/11/2016 02:41:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quella in cui, su idea della mia ragazza, abbiamo assistito alla proiezione dell'ultima fatica di Ken Loach, la ricordo come una delle più belle serate al cinema da molto, molto tempo a questa parte. Anche la sala, vecchia e lontanissima per aspetto e filosofia dagli onnipresenti e asettici multisala a cui purtroppo abbiamo finito per abituarci negli ultimi anni ha contribuito a rendere la serata unica, poltrone scricchiolanti comprese. Tutto questo é solo la cornice, perché il fulcro della serata, il film, é di quelli che come capita molto di rado (almeno a me, pensando alle recenti visioni) segnano in profondità e rimangono a lungo impressi nella mente. Infatti mi ritrovo a pensare spesso a molte sequenze del film ancora oggi che ormai sono passati già parecchi giorni dalla visione. La lotta drammatica di Daniel Blake contro il muro della burocrazia, la rappresentazione così cruda e realistica delle condizioni di vita di quella fascia della popolazione a cui il regista ha dedicato molta della sua filmografia non può lasciare indifferenti (ci sono due punti almeno in cui il film mi ha proprio "spezzato"qualcosa dentro, la prima é stata la scena del banco alimentare e la seconda é il discorso finale, due momenti in cui é in scena la ragazza aiutata dal protagonista. Ecco, una cosa che credo non si possa fare a meno che trovare commovente é la solidarietà che si instaura tra i più deboli, quel piccolo barlume di speranza che si intravede quando c'é dell'aiuto disinteressato tra persone in difficoltà. Il film rende chiaro che meccanismo perverso della burocrazia non cambia e non potrà cambiare mai (nonostante nel film anche da quel lato della barricata ci sia almeno una impiegata che prende a cuore il caso di Daniel) come esemplificato dal finale-beffa, e quel che potrà fare la differenza a livello umano é proprio quel che ognuno di noi può fare per aiutare il suo prossimo, anche nelle sue limitate possibilità. Saranno riflessioni banali ma il film mi ha indotto anche a una autocritica piuttosto seria, su quel che sono le responsabilità e i comportamenti che adotto o adottiamo nella vita di tutti i giorni. Il film poteva anche essere più crudo e amaro di cosi, mostrando anche lotte, soprusi e meschinità tra gli sfortunati, e nonostante anche tra chi ti tende una mano possa poi nascondersi qualcuno che ti trascina ancora più in basso, Loach ha scelto di rappresentare questa solidarietà tra simili, tra cittadini, tra uomini che non ho potuto fare a meno che trovare commovente. Non mi interessa se qualcuno potrà trovare questo un film facile, acchiappa-lacrime o con un po' di retorica (per me non é questo il caso) o ancora qualche imperfezione tecnica o altri difetti. Per me il film é realizzato con una semplicità e naturalezza incredibile, e spero sinceramente che possano vederlo e apprezzarlo in molti.