caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

ARCA RUSSA regia di Aleksandr Sokurov

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
BlackNight90     8 / 10  13/05/2010 00:34:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Biancheggia, vela solitaria
Del mare nell'azzurra bruma...
Cosa in lontana terra cerca?
Al paese natìo cosa ha lasciato?..." (La vela, M. Lermontov)

Un unico ed infinito piano-sequenza, non mascherato come quello di Nodo alla gola: un'impresa di immane perfezione tecnica e visiva da realizzare, però non si tratta soltanto di un arido esercizio di stile, anche se un po' di autocompiacimento del regista traspare lo stesso.
Come tutti i luoghi in cui riposano la Storia e l'Arte sono magici, il film vuole trasmettere questa magia, grazie alla sua lentezza maestosa e alla leggerezza quasi ipnotica dei movimenti di macchina: difatti la prima volta che lo vidi mi addormentai, ma non era giornata quella.
Rivedendolo più attentamente la sensazione di camminare davvero per le stanze dell'Hermitage rimane, così come la sorpresa di passare da un'epoca all'altra, come se l'Arca del titolo fosse anche un macchina del tempo capricciosa che permetta di vedere la storia russa nei suoi fatti più importanti e nei suoi protagonisti più grandi.
Soprattutto, c'è quella sensazione suadente e morbida di stare camminando in un luogo sacro, forse l'unico veramente rimasto tale, in cui bisogna 'parlare a voce bassa', come spesso sono invitati a fare i due protagonisti, in segno di rispetto: l'arte va assaporata in silenzio, è l'unica forma di salvezza dall'abbruttimento e dai danni dell'ignoranza e della Storia (con quanta tristezza ed incredulità è ricordato il milione di morti nell'assedio di Leningrado).
Un film che è un unicum nella storia del cinema, quasi un caso a parte anche perché il montaggio, che secondo me è la vera essenza del cinema, non c'è.
Ma la magia sì. Non solo la Russia dovrebbe avere una propria arca.