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ARCA RUSSA regia di Aleksandr Sokurov

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Invia una mail all'autore del commento piernelweb     7½ / 10  03/02/2008 01:03:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' possibile girare un'intero film tutto di un fiato, in un'unico piano sequenza, (1 ora e mezza) che sia già pronto per essere consegnato alla produzione senza ulteriori ritocchi? La risposta è sì e la prova arriva dal regista russo più interessante della sua generazione: Aleksandr Sokurov. Questa concezione bizzara (quasi più un vezzo da guiness dei primati che un significativo esperimento cinematografico) ben si coniuga però ai contenuti: la ripresa tutta in soggettiva identifica il protagonista che si ritrova senza volerlo (forse a seguito della sua morte) a vagare come in un sogno, nel palazzo dell'Ermitage di San Pietroburgo, un tempo residenza degli Zar e oggi museo. E di sala in sala, attravverso salti nel tempo, e disquisizioni estemporanee con lo scontroso Marchese di Custine (un bravissimo Sergei Dreiden) è un'ammirare dello splendore della russia che fu e di quella che sarebbe potuta essere. Per ovvie ragioni mancano dialoghi articolati, ma il senso estetico è in un continuo crescendo: un omaggio all'arte ed al senso di identità e universalità che è in grado di suscitare. Impressionante il lavoro di coordinazione delle numerosissime comparse (3000 persone come in un Kolossal) ma l'immagine più bella è quella finale quando il protagonista guarda fuori, al di là del palazzo.