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IL BAMBINO DI MACON regia di Peter Greenaway

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RI.GA     7½ / 10  20/07/2013 01:05:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film dentro il film; è proprio come vuole Greenaway, li vuole tutti dentro un quadro, e li dentro li ha messi. L'illuminazione, la recitazione - che spesso intercorre nel cinema di Greenaway - sono puramente voluti e studiati con finezza acuta. Basti pensare che ripeté un'inquadratura per diverse giornate;
e che il suo gusto di creare quadri, come un perfezionista, non lascia scampo alle imperfezioni. Le lunghe carrellate orizzontali, i long take e i piani sequenza che rendono univocamente l'immagine strabiliante, si spingono a mostrare questa messa in scena (che si rivelerà vera, con il vero stupro) fino alla fine. Rarissimi sono i primi piani, proprio per far si che lo spazio, il movimento, prenda vita sopra quel palcoscenico.
Io non penso sia stata fatta una critica alla religione, ma ben si una critica all'uomo che la pratica, e che l'ha sempre praticata male. Alla fine il bambino - che sia il famoso Gesù non si sa - viene dato in pasto al popolo, al popolo ignorante, che per avere un pezzo del bambino farebbe di tutto.
Rappresenta, più che una presa in giro, una mera critica alla società ecclesiastica, che non pratica più una dottrina, ma si è ridotta a vendere indulgenze per denaro, al popolo credulone e ignorante.