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LEO regia di Mehdi Norowzian

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Febrisio     8 / 10  31/12/2009 10:53:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi fu consigliato dando poco retta alle sue parole (forse distratto da altro). Mi sembrava un po il solito drammaticone pallosissimo patetico e retorico di cui nessuno ne fosse a conoscienza. Dopo parecchio tempo da questo fatto mi son deciso a dargli un'occhiata. Beh in parte lo è; una patetica storia triste. Il tema trattato sarà abbastanza comune, ma di cui saremo facilmente attratti perchè tutti noi ne possediamo una: la vita. Un percorso qualsiasi avvolto di dettagli insignificanti importanti, diverso da tizio a caio, che ci accomuna in domande e voglia di capire, ma soprattutto di apprendere.
Leo è un film "sentito" dai suoi protagonisti, a cominciare dall'interpretazione di Fiennes. Certo facile fare il freddo, quello che non si esprime, con la faccia sempre un po triste e prestampata da copertina. Forse a pensarci col senno di poi non è nemmeno così facile. Ho ancora in mente il viso triste della madre in carcere con la bocca tanto arcuata verso il basso. Anche la Shue riesce ad esprimere emozioni quasi come se le stesse vivendo. Leo cattura sin dall'inizio cercando di accaparrarsi anche un pubblico più raffinato con la sua fotografia ricercata. Leo si ravviva di colori, dal giallognolo più vivo e caldo, all'azzurro più freddo e distaccato. Due colori, due sentimenti che esprimono due vite di una sola persona. Si esprime anche così traendo spunto da quegli (o quei??) attimi di vita di una famiglia che sta per morire dentro. Fortunatamente momenti che danno la capacità di prendersi il tempo per capire. Prendersi il tempo, mi suona strano, ... ... ... quello che sembra in apparenza non esistere mai. Un ragazzo che porta dentro di sè un gran valore; se stesso. Una vita non ancora figlia di un'istituzione; devi essere brillante, simpatico, sapere 5 lingue, 10 anni di esperienza nel tuo dannato lavoro, gioioso e sorridente, ricco e generoso, capire e saper aiutare, sempre in forma e prestante. Devi essere qualcuno! O meglio qualcosa! Leo cerca invece la vita, la sua. Quella personale che sta dentro di noi. Quella che lui non sa descrivere; tanto banale ai suoi occhi tanto da sembrar scontato raccontarlo agli altri. Il suo (tuo!) unico sguardo sa cogliere ciò gli altri non vedono. Riuscire ad essere coscienti di questo! Capire che ognuno è fatto a modo suo, e cresce a modo suo. Esserne fiero tanto da voler tornare indietro per vedere con gli occhi di come si faceva prima; forse più bambino, forse solamente qualche anno più giovane. Momenti in cui inconsciamente si possedeva la sicurezza di essere se stessi, senza dubbi... non come quel vecchiaccio di Leo, che si smarrisce, ma mai per tempi lunghi.
Ogni tanto si sente qualcuno dire "Non vorrei un giorno guardarmi indietro e pentirmi delle mie scelte". L'ho sentito dire, ma mai conosciuto qualcuno che si è pentito al 100% di ciò che ha fatto. E allora mi chiedo; Ciò che percorriamo ci farà sempre crescere? E di conseguenza saremo fieri anche nella cattiva sorte di scelte sbagliate?... Prima ho parlato di una pallosissima storia triste, ma vi posso assicurare che Leo racconta una storia, la sua vita, fatta di giallo e azzurro, colma di felicità!