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IT (2017) regia di Andy Muschietti

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  02/11/2017 11:16:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"It" fa paura, ma non come ci si potrebbe aspettare da un film dell'orrore: è infatti un concentrato di inquietudine pre-adolescenziale che utilizza il mezzo soprannaturale per parlare di famiglie disagiate e di adulti assenti o mostruosi, di razzismo e bullismo, andando a scoperchiare il cuore ipocrita e bigotto di una provincia in cui dietro ogni leziosa facciata si nascondono dolore, insicurezze e prevaricazioni.
Lo sguardo impietoso e sofferto si posa su sette amici cui la vita non ha sorriso particolarmente, questi saranno costretti a cercare il proprio riscatto ergendosi a piccoli eroi sfoderando non armi fantascientifiche o magie strabilianti, bensì nobiltà d'animo, amicizia e amore, sentimenti puri (e carissimi allo zio King) in quanto non ancora inquinati da un malessere alleato col passare degli anni.
Muschietti coglie benissimo lo spirito del romanzo, e pur non potendo, per ovvie ragioni di durata, aderire alla totale fedeltà cartacea, se la cava benissimo centrando le sequenze più importanti e riuscendo a fondere la matrice sinistra con quello che è di fatto un percorso di crescita non certo privo di massicce dose d'ironia.
L'affiatamento del cast, le perfette scelte riguardo i giovani attori -in particolar modo Bev (Sophia Lillis), Ben (Jeremy Ray Taylor) e Richie (Finn Wolfhard)- e la bravura di Bill Skarsgaard nel dare personalità al pagliaccio assassino sono un'altra nota di merito da ascrivere al regista argentino, il quale gestisce jump scares e momenti riflessivi con grande acume narrativo, senza mai perdere equilibrio e soprattutto utilizzando una cifra stilistica, apparentemente legata a un certo cinema vetusto, in realtà rivisitata splendidamente e perfetta nel cogliere un atmosfera basilare, in cui la spensieratezza delle giornate estive viene rovinata da qualcosa di oscuro e per nulla solare, metafora vivente (e zannuta) dei soprusi e più in generale tutte le paure più recondite.
A mio modesto parere uno tra i film più riusciti ricavati da libri di King, magari per certi versi (e credo soprattutto per i puristi) imperfetto e incompleto, ma ottimo nell'arrivare al cuore oscuro del romanzo restituendolo egregiamente alla luce.