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MINE regia di Fabio Guaglione, Fabio Resinaro

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-Uskebasi-     8 / 10  28/07/2017 15:13:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
COMMENTO SPOILEROSO

Se io e tu che leggi domani volessimo fare un film, il nostro primo film, idioti e squattrinati quali siamo, dovremmo elaborare un'idea fattibile che riduca al minimo indispensabile quei costi di produzione che in pochi pazzi ci consegneranno, sarebbe molto più semplice. Una storia con poche location, con pochi attori, "poche" spese insomma, con poca azione forse: un uomo che pesta una mèrda chessò, o meglio ancora una mina. Non che film del genere siano più facili, dovremmo fare il massimo nei dialoghi, cercare di dare una profondità ai personaggi, magari buttarci dentro un colpo di scena, tutto il possibile affinché non si senta il peso della staticità narrativa, ma almeno potremmo girarlo con un rischio minore di finire nel ridicolo. Gli sceneggiatori di "Mine" forse sono partiti da un ragionamento simile per il loro primo lungometraggio, anche se il budget già dalle prima sequenza non sembrerebbe così esiguo. Ma chi glieli ha dati i sòrdi? E perché? Hanno amicizie importanti o il progetto è un capolavoro?
Non direi affatto. Per carità, tecnicamente è realizzato piuttosto bene ma dai... è un filmetto, si vede. Già quando ho letto diretto da "Fabio e Fabio" non dovevo aspettarmi un qualcosa più degno di una seconda serata a Canale 5.
Ecco che l'uomo mette il piede sulla mina, ora sarà una fatica più per noi che per lui arrivare alla fine.
Oddio e questo chi è? Un berbero! Mamma mia quanto è ridicolo. Ma come hanno pensato di scrivere un personaggio così? Il berbero poliglotta che fa il simpatico e il filosofo non si può vedere, è un autogol cinematografico. Non è credibile, si percepisce troppo che sia artefatto, costruito a tavolino per riempire il tempo, la sua morale non può funzionare. Questo film non ha speranze, la massima ambizione è il 6.5.
Questi sono tutti pensieri che ho avuto, prima e durante la visione. Tutti pensieri che non rinnego, che hanno reso l'esperienza finale ancora più sorprendente. Si perché "Mine" doveva ancora iniziare.
Iniziare in quella profonda parte finale capolavoro, dove tutto acquista un valore, tutto prende peso, persino il berbero o il prologo sul matrimonio con quel geniale doppio significato del titolo.
Le allucinazioni, i deliri, il cervello che viaggia e ripercorre la strada, la vita che ti scorre davanti agli occhi. E che bellezza quel rumore sotto al piede nei momenti importanti, nelle tappe decisive dell'esistenza, tappe superate quasi sempre in ginocchio...
In ginocchio, ancora, su quella mina, ostacolo più difficile da oltrepassare per andare avanti, per maturare. E' solo un passo. Alzati soldato, devi andare avanti. Ma prima c'è un uomo da affrontare per poterlo fare. Il tuo più grande nemico ti viene incontro. E' un mostro invulnerabile a tutto, non c'è offesa che lo scalfisca, non c'è proiettile che lo stenda, non si può sconfiggere...
E invece si, trovi il modo. Con il perdono, con un abbraccio. Ora vai, cammina. Cammina fino a quella principessa che ti aspetta. E' buffo... devi farlo di nuovo. Un'ultima volta, ma sarà molto diverso dalle altre.
In ginocchio soldato.
daaani  28/07/2017 21:07:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento
-Uskebasi-  19/08/2017 13:40:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Thanks
bellin1  09/09/2020 23:29:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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