caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CAFE' SOCIETY regia di Woody Allen

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
hghgg     5½ / 10  01/10/2016 07:38:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il solito piattissimo Allen dell'ultimo decennio. Niente di strano, non è una sorpresa, oh, Allen ha ottant'anni, come pretendere che pensi e scriva ancora cose nuove, fresche, che abbia ancora voglia di sperimentare cose diverse ad ogni film come gli è capitato di fare in passato, che sia ancora ispirato nella scrittura e nella regia, su è volere troppo, una deriva simile era prevedibile ed è piuttosto naturale, io gli rimprovero solo "To Rome with Love" l'unica vera enorme porcheria della sua carriera, per il resto è cinema di mestiere di un vecchietto che si diverte ancora a scrivere le sue solite cosette ma che, semplicemente, non riesce più a divertire gli spettatori, almeno dal mio punto di vista. Piatto, tutto qui.

"Oh, ma guarda che Kurosawa a 80 anni ha fatto Sogni, che è un film stupendo" mi direte voi e avete ragione, ma insomma sono casi rari. poi certo Kurosawa girava un film ogni 5 anni dal 1965 in poi, Allen ne fa uscire due all'anno, troppi, a questo punto della sua carriera.

La cosa brutta è che il film l'ho visto due sere fa e già quasi non ne ricordo più nulla. Dura 96 minuti ma è pesante e noiosetto proprio a causa di quella piattezza di stile e di idee senza contare che francamente Allen ha diretto attori un tantino migliori di questi (ma vaaa ?) e che Kristen Stewart che recita le battute di Allen "nun-se-po'-sentì", sebbene negli anni si sia dimostrata molto meno cagna di quanto avesse lasciato immaginare in quel tragico 2008. Francamente gli altri interpreti, compreso il Woody Allen di turno, Jesse Eisenberg, non mi hanno lasciato nulla, zero e così i dialoghi; i soliti, reiterati, fossilizzati dialoghi, qualcuno anche simpatico eh ma insomma, ho una vastissima gamma di gran film con scritto sopra "Regia di Woody Allen", qui non c'è proprio nulla che possa spingermi ad una seconda visione in futuro.

Oh e ancora le staffilate al mondo hollywoodiano, ancora a dirci che New York è meglio, ancora ad ironizzare su questi due mondi, abbiamo capito Woody, ancora tutti i riferimenti al mondo e alle famiglie ebree, anche questo l'abbiamo capito. E la scena di Bobby con la prostituta ? Carina, ma ho tutto "La dea dell'amore" per questo.

Comprensibile visto lo stile, l'ambientazione e l'ironia del film l'uso di una fotografia con colori così brillanti e volutamente patinati, esageratamente perfetti e belli. Peccato che a me questo effetto cartolina non sia piaciuto.

Non è un bruttissimo film "Cafè society", non è che uno stia lì a dire "oh, ammazza che mèrda di film", è solo quello che dicevo all'inizio è... Niente. E un po' un due palle. La cosa migliore, e riuscita bene, è il finale, almeno quello a me ha convinto.

Non starò qui a lamentarmi dicendo che ormai Allen è finito, i film fino a vent'anni fa erano meglio e grazie al quarzo che erano meglio, è normale che si sia adagiato in questo modo alla sua età e con una simile quantità di (bei) film alle spalle.

Tuttavia, visto che mi è capitato di vederlo questo filmetto mi viene proprio da ribadire che un Allen così piatto è un pochino desolante, tutto qui.
saffanu  02/10/2016 10:50:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
comunque la tua è una gran bella recensione!
Grazie
hghgg  02/10/2016 11:54:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ehm... Prego, troppo buono. Non la definirei nemmeno recensione, è solo il commento di uno che proprio non riesce a tenersi in poche righe :-)
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  01/10/2016 18:52:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allen quel che aveva da dire l'ha detto al cinema, son curioso di vederlo prossimamente in tv.
Io comunque non bocciai Irrational Man, anzi, in più mi intrigava tanto vedere Phoenix diretto da Allen.

Certo che passare dalla Stone alla Stewart (che pare migliorata ma io sono anni che non la vedo) a Miley Cyrus, salto nel vuoto.
La serie è stata accolta malissimo negli USA e lui stesso pare aver annuito ammettendo di aver fatto una catastrofe per mero scopo di lucro, a 80 anni ha bisogno di soldi da sputtanàre il suo nome ancor di più di quanto sta facendo al cinema...

Tra gli over 80 in attività citiamo anche Eastwood che mi sembra tutt'altro che partito per la tangente, mentre un altro che rientra tra i tuoi prediletti, Polanski, invece non finisce mai di sperimentare e con lucidità per giunta (al contrario di un Godard ad esempio)


hghgg  02/10/2016 02:04:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allen si è dato alla tv ? Ah guarda non ne sapevo nulla e continuerò a non saperne nulla a maggior ragione da quello che dici. Seguo poco l'ultimo Allen infatti il film con Phoenix non l'ho visto, questo l'ho beccato perché avevo un ingresso omaggio da sfruttare. Miley Cyrus ? Oddio, la Stewart in realtà in un contesto di qualità non è male, in "Sils Maria" è stata brava.

Allora l'ultimo Eastwood pure a me non dice niente, lo stesso "Gran Torino" non è che a me abbia fatto particolarmente impazzire pur essendo un buon film, pulito e secco come nel suo stile. Polanski assolutamente, fa un film più bello dell'altro ultimamente. Ho citato Kurosawa perché in questo senso, nel rapporto età/qualità, è il nome più altisonante che mi è venuto in mente.
Rollo Tommasi  19/11/2016 19:56:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Condivido l'elegiaco e rassegnato "Allen si dimetta". o che Ripensi la prolificità, che non può più sostenere. Si prenda un anno sabbatico per rigerarsi, per riattivare le "Ninfe a scroscio".
Bisogna avere il coraggio di dargli un 5 pieno se il film è insipido, come Cafè Society, e dichiarare che Woody ha svenduto la propria arte come fece Stephen King e, perfino, il grande Salvador Dalì.
Quando puntualmente realizzi un film all'anno, uno più leggero dell'altro, e, pur di girare a Roma per appagare il tuo ego o per contratto, ceselli una roba immonda come "To Rome With Love", non si tratta più di arte. Trashendenza

hghgg  19/11/2016 22:37:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Be, in realtà Allen si è forse realmente svenduto soltanto in occasione di "To Rome With Love" come dico da un po' l'unico vero film BRUTTO di Allen. Non stanco, insipido, poco appassionante ma davvero brutto. Allen comunque è sempre stato un regista di successo, capace di vendersi, lo ha fatto molte volte (non sempre, scelte coraggiose e versatili hanno occupato almeno metà della sua filmografia tra il 1977 e i primi anni '90 e forse non solo) quindi non penso si tratti davvero di uno che si svende.

In Allen c'è irrefrenabile voglia di fare, credo, o un nome come il suo non avrebbe certo bisogno di produrre due film all'anno. In Allen vedo sempre una gradevole coerenza narrativa che ormai si traduce però in idee riciclate e in film stanchi, che non lasciano nulla, come questo. La differenza tra l'adesso e il prima sta tutta nella freschezza delle idee e dell'ispirazione che ovviamente oggi latita, ma è una cosa comprensibile, così come è comprensibile che lo star-system non lo molli e che lui non voglia mollare lo star-system. Certo anche io sono per il meritato pensionamento ma tant'è...

Sulla questione "5 pieno" guarda, io ti dico che sono ormai giunto alla conclusione che il voto a numeri è un giochino che in fondo non conta un pero. Se non lo lascio non mi fa inviare il commento e quindi ok, ma lo metto così per, quello che conta è ciò che è scritto nel commento.