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L'UOMO CHE FUGGI' DAL FUTURO regia di George Lucas

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  11/02/2011 09:29:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una città sotterranea dagli spazi sconfinati ove gli istinti congeniti vengono monitorati e inibiti da un autoritarismo ipertecnologico,gli esseri umani ridotti a remissiva forza lavoro e privati addirittura della propria identità,surrogata da un codice alfanumerico. Un incubo futuristico su opprimenti condizioni sociali diretto da George Lucas,davvero lontano dagli orientamenti fantasy presentati in seguito nella saga di "Star Wars" che ne ha decretato la fama internazionale.
Il controllo minuzioso di ogni gesto o parola non lascia alcun spazio al libero arbitrio, mentre la crudele disumanizzazione viene perpetrata mediante ingenti dosi di sedativi mirati a placare l'istinto innato in uomini ridotti ad automi,ammaestrati al consumismo e alla cieca obbedienza da subdole istituzioni religiose e governative.
Scenografie asettiche senza punti di riferimento e una fitta rete di telecamere, posizionate anche nelle disadorne abitazioni, contribuiscono a rendere ancor più soffocante l'ambiente,tormentato inoltre da un incessante diffusione di annunci vocali finalizzati all'obbedienza e all'indottrinamento.
Lo scorrere narrativo, ripetitivo e statico,adatto a sottolineare l'apatia in cui sono costretti gli umani,con il passare dei minuti si fa sempre più incalzante.Con la ribellione di THX 1138 (un Robert Duvall in forma) la pellicola prende definitivamente quota dopo una prima parte esasperante,i dialoghi si fanno più frequenti ed il finale suggella un'azione che vede il fuggitivo cercare di raggiungere la superficie e la conseguente libertà.
Un film girato quarant'anni fa che purtroppo è metafora estrema dei nostri tempi ,un piccolo cult misconosciuto consigliato agli amanti della fantascienza e non solo.