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JACKIE regia di Pablo Larraín

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marcogiannelli     8 / 10  27/03/2017 21:53:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessato alle vicende politiche, e avendo letto tanto sulle controversie che avvolgono i Kennedy, ho affrontato questo film con un'immensa curiosità, anche perché il regista è uno di quegli emergenti che potrebbero fare la storia, tale Pablo Larrain. Penso che Larrain abbia un suo modo di raccontare una storia, o di presentare il profilo con un biotopic mai visto. E come fece con Neruda, fa anche qui, prendendo un singolo episodio della vita di qualcuno per poi mostrarci tutte le particolarità del personaggio.
Questa volta l'indiziata è Jackie Kennedy, la moglie di JFK e l'avvenimento è il famoso 22/11/63.
Ancora un film politico per il nostro regista, stavolta però con una lente d'ingrandimento sull'America, per la prima volta, parlandoci di Jackie, e, indirettamente, anche di JFK, attraverso 3-4 giorni. Fondamentali nell'esistenza della donna, ma pur sempre di 3-4 giorni si parla.
Come in Love, che ho appena recensito, anche questo film basa molte delle sue fortune sul montaggio. E Larrain gioca tantissimo tra immagini reali e immagini filmiche, da bianco e nero a colori, per non parlare dei salti temporali frequenti.
Ottime sicuramente anche regia e fotografia.
Cosa ci racconta di particolare questo film? Ci racconta di come questa donna si senta dispersa e ferita, perché quell'uomo lo adorava (nonostante i tradimenti che conosceva e tanto altro). Ma vediamo anche un pizzico di sano egoismo. E dico sano perché questa donna vuol far vedere che è lei la vera vittima dell'attentato, suo marito è morto, ma lei deve crescere dei figli, senza marito, senza l'unico sostegno anche a livello economico, ma soprattutto lei deve subito farsi da parte per far passare il nuovo presidente e la nuova first lady. In mezzo ad una tragedia simile, il lutto diviene secondario rispetto alle questioni diplomatiche, e lei deve essere sorpassata e subito messa da parte. E noi viviamo con lei tutte le emozioni derivanti dalle conseguenze dell'attentato in primo piano.
Quindi il film cos'è? E' Natalie Portman, una Portman calata perfettamente nella parte, da Oscar (ma anche 2-3 per lo stesso film, va). E' perfetta, una recitazione tale da avere dubbi se effettivamente sia lei o la Jackie reale quella sullo schermo, da brividi.
E i 25-20 minuti finali sono da storia del cinema, e sono significativi perché vediamo qualcosa di cui avevamo solo sentito parlare, e in cui viene fuori parte del lato buio di Jackie.