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LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE regia di Mel Gibson

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Manticora     8 / 10  10/02/2017 10:33:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Al di là di qualche commento negativo l'ultimo film di Gibson ha dimostrato che il regista americano naturalizzato australiano è tornato. Ovviamente con una storia nelle sue corde, i benpensanti protocritici come al solito storceranno il naso, al SOLITO! In genere iniziano così, la solita storia dell'uomo che porta a compimento imprese impossibili, la solita retorica, la solita storia d'amore e la solita macelleria.
Sinceramente una certa critica un pò BLASE (anche su filmscoop,vedasi il primo commento sul film) sembra preferire Gibson come attore piuttosto che come regista. Io penso che invece con questo suo ultimo film Gibson si sia emendato dall'enfasi drammatica iper-cristologica di The Passion e sia tornato ai fasti di Braveheart, migliorandosi ulteriormente nella narrazione e nella caratterizzazione dei personaggi.
Andrew Garfield stà crescendo, una nomination meritata, ma non vincerà, Teresa Palmer dopo il semi-fiasco di War Bodies usa la sua aria acqua e sapone in maniera efficace, certo spero vivamente che non si faccia intrappolare nei ruoli di bella ragazza innamorata, sarebbe ripetitivo, qui però funziona. Vince Vaughn e Sam Worthinghton sono dei credibili militari inamovibili nei loro principi di guerra, al di là delle battute, che cosa aspettarsi che dica un ufficiale militare nella seconda mondiale? Basta non citare Lincoln (Spielberg docet) e la retorica si annacqua. Anche Hugo Weaving, attore australiano sottovalutatissimo dà una sobria ma efficace interpretazione del padre di Desmond. I principi morali incrollabili del ragazzo fanno riflettere, forse perchè siamo in un epoca in cui principi ed etica sono ormai sepolti da egoismo e prevaricazione?
Questa è la sobria lezione del film, il finale con le testimonianze dei sopravvissuti,

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Sono l'epilogo per un film che non si rimpiange. Girato interamente in Australia con soli 11 minuti di guerra, anche se poi il tutto si dilata nelle azioni accessorie e ovviamente nella messa in scena bellica che Gibson dà il meglio di sè. Citando a più riprese il maestro John Woo Gibson ha modo di offrire uno spaccato della battaglia di Okinawa una delle più lunghe e sanguinose della guerra. Con un approccio sintetico, ma senza dilungarsi, riesce a dare il senso dell'orrore, della morte e anche alla fine della speranza, di ciò che può fare un uomo disarmato, salvando vite invece di toglierle, il tutto nel sangue, nella sporcizia e nell'azione bellica senza strafare, ed è molto, molto più di quello che la critica può capire.
" i veri eroi sono sepolti quà sotto."