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ARRIVAL regia di Denis Villeneuve

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Light-Alex     7 / 10  27/01/2017 10:14:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un buon film, con una buona regia, un giusto mix di fantascienza e film d'autore. Una buona colonna sonora e una Amy Adams sempre ad alti livelli.
Mi piacciono i film di fantascienza che aiutano a riflettere sull'uomo e sugli strumenti che ha: in questo caso l'attenzione è posta interamente sul linguaggio. Questi sono i film che alla lunga restano più impressi e ti fanno tornare a casa con qualche cosa in più. Il fantascientifico tutto azione è si bello, ma resta chiuso nella dimensione del solo intrattenimento.
Devo muovere comunque qualche critica al film. In parte sulla verosimiglianza; ci sta mettere una linguista al centro del team per stabilire un contatto con gli alieni, ma il film spudoratamente vuole solo ruotare su quello, tanto che gli alieni alla fine vogliono come obiettivo proprio condividere la loro lingua (avrà entusiasmato l'Accademia della Crusca, a me ha fatto un filo sorridere).
La parte centrale fa un salto, glissando sulla fase di insegnamento agli alieni del nostro linguaggio, che poteva essere gestita meglio. E' chiaro che annoiare lo spettatore con una fase poco intrigante non era il caso, però c'è proprio una sospensione del ritmo che stona molto con col ritmo con cui si racconta prima e dopo.
Infine, la parte conclusiva si arrischia a raccontare scene in cui il presente si mescola con informazioni apprese nel futuro… e lì si rischia facile di creare situazioni paradossali. Ed infatti Arrival, almeno apparentemente, fa confusione. Nel senso che quando Luise vede che nel futuro il generale cinese le dice che lei le ha detto le parole della moglie sul letto di morte, allora da dove si è generato quel futuro che lei vede? Lo sta creando in quel momento? Ma allora non si tratta di vedere il futuro, bensì muoversi all'interno di un flusso temporale che è già scritto ed è immutabile (per cui l'uomo non avrebbe nemmeno possibilità di determinare il proprio destino)… Non so, a me ha dato l'idea di compiere il classico errore di valutare in maniera semplicistica le escursioni spazio temporali, pecca che si compie spesso in questo genere di film.
Comunque lo promuovo per il messaggio, e per l'involucro affascinante che hanno saputo creare intorno ad un tema che sulla carta ha poco appeal, ed anche abbastanza di nicchia, come quello del rapporto tra linguaggio e coscienza.