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LA LA LAND regia di Damien Chazelle

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JOKER1926     7 / 10  03/02/2017 02:14:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'armatura che copre la produzione di Damien Chazelle è robusta ed è pronta per una battaglia infinita.

"La la Land" ha le migliori carte per giocarsi un all in.

Entra in scena un duo di altissima prominenza: Emma Stone e Ryan Gosling. Questo ultimo vive un periodo artistico chimerico.
"La la land" accede nella mente del pubblico fin da subito. Per subito, intendiamo il momento pre visione, siamo nello spazio cibernetico.
Insomma lo spettatore che si recherà in sala, molto probabilmente, è già informato sulla corteccia d'argento e d'oro che circonda tale produzione cinematografica. Si entra in sala con un pretesto, con una esigenza e con una chiara richiesta.
"La la land" in effetti si presenta alla grande, con una copertina cangiante e ricca di magia.
E' un film che si proclama da solo; film non per tutti, essendo un musical. Il genere del musical è come la Verità nei secoli addietro, ha più nemici che amici. Difficile seguire un musical, almeno per noi. L'essenza di tale genere cinematografico si basa su dettami quasi assolutistici. Ciò che incanta difficilmente penetra.

"La la land" infatti, già dall'inizio, batte queste strade. L'emozione del colore e della sequenza. L'inizio sposa la concezione del living theatre. Una fotografia e delle ottime musiche ricamano l'assist.
A questo punto è lapalissiano che la storia non sia più l'essenza del disegno. La trama si snocciola nel nome di una semplicità abbastanza netta. I giochi sono affidati, come detto, alla scena e agli attori in grande spolvero. In tutto questo ambaradan la sceneggiatura, comunque, non molla la presa.

Il film procede baldanzoso la sua scalata. Nel finale si gioca le ultime carte forzando sui fili di una trama, che nel frangente, va a stratificarsi. Come se volesse regalare l'ultima nota ad uno scompartimento già sazio.
La regia cerca di dirottare il tutto sull'effetto a sorpresa, forse è troppo tardi. E' l'indole del musical, e dell'intero ductus cinematografico, che abortisce l'ultima nobile ed azzardata pretesa.

Damien Chazelle porta a casa il suo trionfo, come L'Argentina nei mondiali del settantotto. Vittoria di regime.