caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CARNAGE PARK regia di Mickey Keating

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  16/09/2016 10:23:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Non aprite quella porta" incontra "Le colline hanno gli occhi", mentre gli omaggi al cinema di Rob Zombie e la maschera antigas di "Dead man's shoes" accendono un contesto brullo all'interno del quale un veterano di guerra, decisamente sclerato, ha fortificato il proprio parco divertimenti.
Un luogo in cui chi entra finisce male, come messo in chiaro sin dalle prime battute. A ritrovarsi nel pericoloso territorio è Vivian, dapprima rapita da una coppia di svaligiatori di banche, poi presa di mira per l'appunto dal pazzoide di cui sopra.
La piatta caratterizzazione del villain -e in generale del pugno di personaggi in scena- è un ostacolo non da poco, seppur Ashley Bell fornisca una prova convincente rubando la scena al suo folle antagonista. Molto però sa di già visto, e dopo un inizio promettente dal sapore vagamente pulp con uno sguardo al "Cani arrabbiati" di Mario Bava, l'ipercitazionista Mickey Keating si appiattisce nella classica battaglia tra vittima e carnefice senza disdegnare, a tratti, gli scontati ribaltamenti di ruolo.
Non male la pittoresca colonna sonora tra western e suggestioni dall'estremo oriente. Decisamente leggero il sottotesto politico e religioso, accennato qua e là ma mai veramente degno di nota al pari di una ferocia limitata.
L'ottimo lavoro sulle scenografie viene un po' svilito da un epilogo visivamente scarno, piuttosto claustrofobico ma anche caotico a causa del parsimonioso utilizzo delle luci.
Merita la sufficienza ma poteva essere ben più interessante, paga dazio soprattutto all'assoluta mancanza di originalità.