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INDEPENDENCE DAY: RIGENERAZIONE regia di Roland Emmerich

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  14/10/2016 10:09:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'intrattenimento non è andato disatteso, di conseguenza posso avere un approccio benevolo nello scrivere queste poche righe. Del resto aspettarsi chissà cosa dal "come back" di Roland Emmerich a venti anni dal primo "Independence Day" sarebbe stato parecchio illogico.
Il regista teutonico da anni sforna prodotti per la massa, blockbuster dalle sceneggiature elementari infarcite di effetti speciali mirabolanti, ed infatti non fa eccezione quest'ultima sua fatica che soddisfa tutti i crismi caciaroni possibili e al tempo stesso permette di passare due ore in leggerezza. Semmai a dare un po' fastidio è il fatto che in sede di script ci si sia scervellati pochino, facendo un imbarazzante copia/incolla del primo capitolo. E visto che di remake non trattasi si poteva e doveva far meglio.
Simpatico l'abbondante utilizzo di siparietti umoristici come a sottolineare che a differenza di altre occasioni Emmerich a questo giro non si prende sul serio, e del resto farlo sarebbe equivalso ad un suicidio visto l'alto livello di sciocchezze propinato.
Lo storico cast viene integrato con volti giovani di belle speranze, ovviamente le soddisfazioni maggiori giungono dalla vecchia guardia con Jeff Goldlblum, Brent Sniper e Judd Hirsch eletti a migliori personaggi del lotto.
Lo spettacolo è garantito da effetti speciali piuttosto esagerati, a tal proposito la banale ma mastondontica regina aliena -forse nata da una ripugnante copula tra Alien e uno dei nemici dell'ultimo Godzilla- ne è l'indiscutibile emblema. Tutto è ingigantito al fine di creare un chiasso incontenibile che francamente appare sin troppo esagerato in più di una sequenza.
Manca Will Smith e si sente (troppo alto il suo cachet) i bellimbusti Hemsworth e Usher, con le loro scaramucce da ragazzini, ne fanno pallide veci.
Retorica eroistica, commozione a buon mercato e romanticismo da quattro soldi fanno il resto mettendo ogni tassello al suo prevedibile posto.
Solo per ben disposti, nostalgici degli anni '90 e poco pretenziosi.