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UN PADRE, UNA FIGLIA regia di Cristian Mungiu

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Thorondir     8½ / 10  26/06/2023 14:53:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con "Un padre, una figlia" (al solito, titolo italiano un po' così), Mungiu vuole testimoniare la condizione del suo paese, la Romania. Finite le illusioni post dittatoriali subentra la disillusione di una paese basato su corruzione, violenza, favoritismi, illegalità (chi ha detto che sembra l'Italia?) Per raccontare lo stato del paese il regista romeno porta in scena la storia di una famiglia in disfacimento e del rapporto tra padre e figlia di fronte al peso della scelta: andare via per un futuro migliore o rimanere in patria, in un paese in cui ormai è diventato impossibile provare a mutare le cose (si dice più volte che è ormai troppo tardi). Nel film di Mungiu si intrecciano temi cardine come onestà e rettitudine morale, in un'opera di rara perfezione di scrittura (per nulla daccordo, ma proprio zero, con chi critica una sceneggiatura granitica di questa foggia): Mungiu ricerca (e trova) un realismo del racconto che è semplicemente straordinario, grazie anche ad attori che si ha l'impressione non stiano recitando quanto impersonando dei profili autentici. In questa struttura narrativa calibrata al millimetro il montaggio ha inevitabilmente un ruolo di secondo piano: Mungiu si affida a piani sequenza per quasi tutte le sequenze dialogiche, optando quindi per il tempo della realtà senza che vi sia troppo lavoro di frammentazione del montaggio. Ne viene fuori un ritmo certamente più dilatato ma anche necessario a permettere alle mille sfumature psicologiche di venir fuori, poco alla volta, in un grande e pessimista romanzo-documentario sulla vita (e le scelte) alla periferia d'Europa.