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GLI ULTIMI GIORNI NEL DESERTO regia di Rodrigo Garcia

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  15/12/2016 10:41:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quaranta giorni a digiunare in balia del calore diurno e del gelo notturno del deserto di Giudea, qui Rodrigo Garcia fornisce la visione personale di un passaggio abbastanza noto del Vangelo, con Gesù alla ricerca di risposte nel bel mezzo del nulla mentre il diavolo tentatore, alle sue calcagna, prova a coglierlo in fallo.
La versione del regista colombiano è più umana e meno spirituale rispetto a quella delle sacre scritture, con un convincente Ewan McGregor che trova nel proprio luciferino specchio la materializzazione delle proprie paure e delle proprie incertezze. La stesura dei dialoghi è la cosa migliore di una pellicola farraginosa, dai faticosi ingranaggi, povera dal punto di vista simbolico nonostante le evidenti ambizioni contrarie. Abbastanza banale il parallelo tra la ricerca paterna del Messia e il rapporto conflittuale che si trovano a vivere un padre ed un figlio adolescente, membri di un piccolo nucleo famigliare (a cui si aggiunge una madre malata) nel quale Gesù si imbatte, applicandosi per cercare di ristabilire equilibri in apparenza andati in frantumi in maniera irrimediabile.
Tra i pochi attori presenti sul set si distingue il tormentato Ciaran Hinds, indiscutibile punto a favore di "Last days in the desert" insieme a paesaggi mozzafiato perfettamente fotografati dal grande Emmanuel Lubezki. Resta però poco di questo lavoro fin troppo dilatato, con tematiche filtrate attraverso un'ottica "moderna" in grado di funzionare a singhiozzo.
In fin dei conti poco interessante sia per il credente che per l'ateo.