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GLI INVISIBILI regia di Oren Moverman

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Alpagueur     6½ / 10  07/10/2020 15:09:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film che cerca di essere commovente, e in buona parte ci riesce, andando a toccare quanto basta una piaga sociale come quella dei senzatetto (o barboni, clochard, homeless, chiamateli come volete). Il film è ambientato a New York, ma fosse stato a Los Angeles, o in tutto il resto delle città americane con alto tasso di criminalità e temperature invernali gelide, sarebbe cambiato poco. Più in generale il problema si potrebbe allargare a tutti gli USA, dove i servizi sociali assistono a non aiutano, dove agli homeless non è concesso dormire nei pronti soccorsi se la temperatura all'esterno è superiore agli 0 gradi, dove per lo stato si è solo "un numero di previdenza sociale" (SSN, social security number). Il nostro protagonista è caduto in disgrazia così, da un giorno all'altro, perdendo prima l'assistenza sanitaria, poi il lavoro, poi la casa, poi la moglie...un dramma umano, condiviso da tanti altri milioni di "invisibili" come lui, persone che non esistono, di cui nessuno si accorge, per le strade, ma soprattutto nel contorto e contradditorio sistema sociale americano. Una realtà che tocca tutti nel mondo, ma che in America è ancora più esasperata, perchè li bisogna "comprarsi" la propria salute (se siete interessati all'argomento vi consiglio il bel docufilm di Moore "Sicko" del 2007). Basta un attimo per trovarsi per strada (ma non ci pensiamo mai), è un film che fa riflettere. A George va bene, anzi alla fine riesce addirittura a riconciliarsi con la figlia (abbandonata tempo addietro), ma è una goccia d'acqua nell'oceano. Quanti hanno continuato e continuano ad essere imprigionati nei rifugi per i senzatetto, allestiti come delle prigioni (dove alle 22.30 c'è il coprifuoco e devi essere fuori entro le 6 del mattino)? Quanti sono morti per il freddo? O per mano di delinquenti o per macabri scherzi di ragazzini? Il film è discreto, l'ho riapprezzato dopo un paio di volte, al'inizio Gere mi sembrava troppo belloccio e curato per dare un'idea credibile di barbone, ma dopo ho capito che non era facile entrare nella parte (soprattutto quando nella memoria della gente sei sempre un "American gigolò" o un "Ufficiale gentiluomo") e lui se la è cavata abbastanza bene. Solo il finale secondo me è stato troppo "telefonato", insomma si capiva da subito che sarebbe andata così. Da vedere almeno una volta. p.s. ma questa Sheila poi esisteva davvero o era solo un frutto della sua fantasia (un alibi per mentire a se stesso)? ^_^