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WARCRAFT - L'INIZIO regia di Duncan Jones

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Dom Cobb     7½ / 10  01/06/2016 15:31:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'avanguardia del popolo degli Orchi, in fuga dal loro mondo morente, capeggiati dal sinistro sciamano Gul'dan attraversa un portale che li porta nella terra di Azeroth, dove sperano di poter ricostruire una casa. Mentre gli Umani abitanti di quel mondo, sotto la guida del re Llane e il suo fidato braccio destro Anduin Lothar, cercano di scoprire di più su queste "bestie" e su come affrontarle, fra gli Orchi comincia ad esserci dissenso sulla loro corrente leadership...
I film tratti da videogiochi si sono guadagnati, fin dai primi tentativi, la nomea di inguardabili aborti cinematografici nel caso peggiore, di esperimenti mediocri e indecenti nel caso migliore; e adesso arriva questo Warcraft, con lo scopo dichiarato di cambiare le carte in tavola e rendere questi prodotti non solo fruibili da un vasto pubblico di spettatori, ma anche oggettivamente buoni.
Il materiale di partenza è sicuramente un aiuto, dato che esso rientra fra i più popolari fenomeni delle masse negli ultimi vent'anni, che ha accattivato decine di milioni di persone al mondo; e anche il regista scelto, Duncan Jones, da me già apprezzato molto nel sottovalutato Source Code (Moon non mi ha impressionato più di tanto), si è sgolato per dire quanto ci teneva a creare un lungometraggio che accontentasse le schiere di fan, di cui lui stesso fa parte, così come gli spettatori all'oscuro del lore del videogioco.
Parlando da totale ignorante nei confronti del gioco, ma da fan instancabile del genere fantasy, posso dire che il risultato è riuscito, seppure con qualche riserva.
La prima cosa che balza all'occhio è la cura tecnica che è stata investita nella produzione, e infatti ogni cosa, dalle scenografie dal vero ai costumi fino agli effetti speciali, è a dir poco stupefacente, una gioia per gli occhi che deve essere vista di persona per comprenderne appieno la portata. Non solo gli ambienti ricreati in computer grafica sono dotati di un fotorealismo che a tratti li fa sembrare quasi reali, riuscendo a dare vita a un mondo credibile; ma fra loro spicca in particolar modo il lavoro fatto sulla performance capture per dare vita agli Orchi, ancora più incredibile di quanto non lo fosse per la saga del Pianeta delle Scimmie. Ovviamente, lo stile estetico richiama molto da vicino quello del gioco, per cui è tutto molto esagerato nelle proporzioni, e anche stilizzato in qualche maniera, ma il risultato è così omogeneo e ben fatto che non è un fastidio. L'Oscar per gli effetti visivi ha appena trovato un validissimo contendente.
Inoltre, non c'è da lamentarsi per il cast, in cui tutti i membri sono davvero in parte e offrono convinte, solidissime interpretazioni, specialmente da parte degli Orchi: lì spiccano Toby Kebbell nel ruolo dell'onorevole Durotan, protagonista di quella che è la scena migliore di tutto il film,


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e un diabolico Daniel Wu, che da vita a un cattivo che potrebbe essere una delle più grandi fig.ate che io abbia mai visto in un fantasy. Non per dire che gli altri attori facciano un lavoro peggiore, ma questi due sono quelli che mi hanno impressionato di più. Per quanto riguarda gli umani, a cavarsela meglio sono senza dubbio Travis Fimmel, che riesce a nobilitare un personaggio sminuito non tanto da una cattiva scrittura, ma da un altro problema su cui mi soffermerò a breve, e Ben Foster; gli altri fanno il loro dovere, e lo fanno bene, ma niente di più. Perché di più non serve.
Però c'è un problema, e anche se è uno solo, è sufficiente a rendere solamente buono un film che avrebbe potuto essere grande. Ve lo potete immaginare a cosa mi riferisco: i soliti produttori inetti che vogliono che un film duri due ore anziché tre, e per farlo sono disposti a sforbiciare a piacimento, senza curarsi delle ripercussioni che ciò avrà sulla trama o sul ritmo. Il risultato di queste fatali sforbiciate a tratti si fa sentire, rendendo la narrazione piuttosto saltellante e inibendo il potenziale emotivo di alcuni di questi personaggi, rendendo alquanto difficile affezionarsi ad alcuni di loro.


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Fortunatamente, la narrazione, per quanto saltellante a tratti (ci si ritrova spesso ad andare da un punto A a un punto B nel giro di pochi minuti), non è mai confusionaria e si riesce a capire, o quanto meno a intuire, cosa stia succedendo. E le scene d'azione sono girate con una tale perizia, e il film in generale con una tale passione, che si tratta quasi di un difetto secondario: perché il ritmo dinamico, ma mai esageratamente veloce, con cui si svolge la vicenda, fa volare via le due ore come fossero nulla. E aggiungiamoci anche l'ottima colonna sonora (il tema degli Orchi è stupendo), e abbiamo un valido film d'intrattenimento che offre alcuni personaggi interessanti, un po' di emozione, e scontri e magie spettacolari a volontà.
Non aspettatevi che questo film rivaleggi con il Signore degli Anelli o con il Trono di Spade, perché altrimenti rimarrete delusi; e anche se, a causa dei tagli, Warcraft esprime solo in parte le sue potenzialità, per essere l'adattamento di un videogioco, ha il grande pregio di avere una sua identità indipendente dal materiale di partenza. E questo non è poco.
Non vedo l'ora di rivederlo.