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I MIEI VICINI YAMADA regia di Isao Takahata

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adrmb     8½ / 10  22/12/2016 18:49:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A cavallo tra la le tematiche dei Simpsons dei Tracey Ullman Show e la leggerezza degli immensi Peanuts Takahata adatta la striscia di Hisaichi Ishii sfornando probabilmente la sua opera più sperimentale, il primo film in CGI dello Studio Ghibli che preceduto da opere di ampio respiro quali 'La tomba delle lucciole' e 'Omohide poroporo' potrebbe apparire come un puro divertissment (e in effetti lo è) in attesa dell'epitaffio 'La storia della principessa splendente' (altro grandissimo film), ma scavando a fondo ci si accorge come la mano autoriale del regista, il suo stile minimalista e le sue consuete tematiche riescono a conferire lirismo a quest'unione dei tanti slice of life, alcuni divertentissimi, alcuni dannatamente commoventi, altri ancora un po' più fiacchi (da qui non il massimo) pur se dannatamente efficaci nel ritrarre un perfetto ritratto familiare giapponese medio-borghese degli anni '90 (interessante in tal senso notare l'evoluzione dei ruoli cardine di padre madre e nonna rispetto agli anni '60, la cui ottica viene presentata da 'Omohide poroporo').
I dialoghi dei due matrimoni sublimati dalle sequenze oniriche più estreme presenti ai due poli estremi del film costituiscono una sorta di botta e risposta e offrono la giusta chiave di lettura per interpretare la polpa del film in un'ottica universale e disincantata, in piena linea con la poetica del regista.