actsofworship 7 / 10 31/08/2017 12:00:33 » Rispondi La pellicola ha un suo discreto fascino, un fascino freddo e alienante relativo comunque alla rappresentazione di quel vuoto e squallido mondo della moda. Tutto appare statico e sterilizzato, a partire dallo sguardo della potagonista, che man mano che riesce a farsi strada in quel mondo tanto desiderato è come se perdesse una parte di coscienza e vitalità. In questo caso lo stile violento e frenetico di Refn viene sostituito da una denuncia provocatoria non indifferente. A parte qualche surrealismo psichedelico da gialletto trash anni '70, il tutto rimane comunque su buoni livelli. Senza dubbio però non si colloca tra i migliori del regista danese.