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LA PAZZA GIOIA regia di Paolo Virzì

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matt_995     8½ / 10  23/05/2016 12:11:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ancora una volta, Virzì racconta un universo non a misura d'uomo; ci presenta dei personaggi fuori luogo e fuori contesto in qualsiasi luogo o contesto; ci sembra indicare che, alla fin fine, quello che conta davvero per noi comuni mortali è costruire quel piccolo ma accogliente nido al riparo dal mondo che alla fine Beatrice e Donatella riescono a mettere in piedi. Insomma, ancora una volta, Virzì fa centro (è probabilmente il mio regista italiano di oggi preferito).
La sceneggiatura, al solito, è ottima... La Beatrice Morandini Valdirana (Vien Dal Mare) della Tedeschi è uno dei migliori personaggi femminili visti al cinema di recente (in italia e nel mondo)... Divertente, strabordante vitalità, eccentrica, cleptomane e lunatica ma anche estremamente triste e alienata. La scena in cui con le altre pazienti ruba il vino mi ha fatto sbellicare. Insomma, la Bruni Tedeschi, già dopo l'ottima prova del Capitale umano, si conferma la mia attrice italiana preferita insieme alla Rorw... Roarh... sì vabbè ad Alba.
Per quanto riguarda la Ramazzotti: recitazione comunque eccellente. Forse non si empatizza del tutto con lei nella prima parte perché un po' adombrata dalla compagna e perché personaggio e attrice non posseggono la stessa vis comica della collega. Tuttavia la ragazza ci sa decisamente fare con le scene drammatiche, alcune delle quali veramente da lacrime, e il suo personaggio si riscatta decisamente nella seconda parte.
Sì, perché questa è una caratteristica propria di questo film: L'essere scisso in due... La vita nella clinica e la vita fuori... La commedia e il dramma... Beatrice e Donatella... Di fatti, se nella parte finale Donatella trova la sua completezza in un toccante confronto col figlioletto, non si può dire lo stesso di Beatrice. Per carità, è evidente che il personaggio trovi la sua completezza ed evoluzione nell'amicizia con la ragazza, ma credo ci volesse un climax molto più pesante per la sua storia. Detto questo, il dialogo sulla spiaggia, di notte, tra le due donne è veramente da incorniciare. Il "Beh, a questo punto potremmo anche morire" della Tedeschi è struggente. Da vedere e rivedere.
Un altro punto a sfavore, o comunque qualcosa che mi è mancato nel film, è la caratterizzazione dei personaggi secondari... Non conosciamo neanche un'altra paziente, i dottori appena appena... Neanche le figure incontrate nel "Mondo esterno" mi sembrano del tutto caratterizzate e completamente crudeli! Ottima però, sebbene in un cameo, la Galiena.
Insomma, è un film dalla rara sensibilità che tocca temi, come quello della follia e dell'alienazione, che potrebbero sembrare distanti da noi comuni spettatori ma che in realtà ci toccano più di quanto si possa pensare... Infondo siamo tutti un po' Beatrice e, come per lei, anche per noi un "Ti voglio bene" può rappresentare veramente la salvezza.