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LA MEMORIA DELL'ACQUA regia di Patricio Guzman

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Invia una mail all'autore del commento logical     5½ / 10  12/05/2016 02:13:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Patricio Guzman è, dal 1975, un sincero appassionato della tragica storia della dittatura cilena e - probabilmente - si trova ad affrontare il rapporto con un nuovo pubblico. Dal 2010 con Nostalgia de la Luz approda infatti a una sorta di new age pesantemente metaforizzata che coinvolge anche El Boton de Nacar. Il titolo italiano ha, per una volta, migliorato di molto quello originale e anche il trailer non scopre quella che sarà la narrazione vera e propria del 'documentario'.
Partire dalle origini degli oceani sul pianeta per passare attraverso i buoni selvaggi Selknams che circuìti dai conquistatori anglosassoni si convincono con un bottone a lasciare la loro terra per essere poi corrotti dalla civiltà che li sterminerà sembrava già un argomento degno di un cortometraggio; in realtà è solo il prologo che consente al 'documentario' di veleggiare sull'abominio umano, in particolare quello dei colonelli cileni che con l'oceano e l'acqua hanno un rapporto eccezionalmente spregevole, com'è tristemente risaputo. La solidarietà istintiva che immagino chiunque provi davanti a quello che per l'ennesima volta viene raccontato è però fortemente impoverita dalla retorica insopportabile con cui ogni singolo particolare viene cento volte sottolineato, come fosse una recita per le scuole medie.
'Non ho imparato niente oltre a quello che già sapevo' mi ha detto chi mi ha accompagnato in una sala milanese gremita da sei persone.
La metafora del Boton, che non voglio svelare (...) è proprio un tragico espediente per montare il racconto di una storia che non ha avuto e non ha nessuna giustizia. Per questo il film, fatto da chi realmente conosce i fatti e sa cosa significa impegnarsi e rischiare, è così deludente.