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ROMA regia di Federico Fellini

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Marlon Brando     9 / 10  25/10/2007 16:09:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Credo che ognuno debba fare ciò che più gli è congeniale"
Sono queste le parole, pronunciate dallo stesso Fellini a metà del film, che racchiudono il significato dell'intera opera felliniana. Allora ecco particolari autobiografici che emergono tra rovine delle antichità e lo sfacelo del presente: *******, sessantottini, pagliacci, grassone, preti, personaggi di ogni genere che sconvolgono l'equilibrio della (inesistente) narrazione. Il cinema di Fellini è da prendere o buttare come un divertente avanspettacolo di bassa lega, uno spettacolo che diverte proprio nella sua integrità di rapporto rivelato fra autore, messa in scena e spettatore. Proprio per questo Fellini può dire tutto o niente, in modo personalissimo e radicale, racchiudendo una realtà intellettuale che non riesce a non essere storpiata e deturpata, ma che in ogni caso è fonte di riflessione nella sua umana trasmutazione tra pensiero ed arte. Facendosi forza di questa debolezza Fellini può compiere tutto seguendo la sua logica, ma che facilmente può divenire anche logica collettiva, a patto che lo spettatore si lasci trasportare dalle strambe e dilatate emozioni del regista.

Roma è un film che non mi capacito di definire "minore", ma anzi credo che sia fondamentale nell'iter felliniano.