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KUNG FU PANDA 3 regia di Jennifer Yuh, Alessandro Carloni

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Dom Cobb     8½ / 10  29/03/2016 14:02:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo essere diventato il Guerriero Dragone e aver scoperto la verità sulle sue origini, il panda Po si ritrova ad affrontare nuove sfide: mentre cerca di recuperare un po' di tempo perduto con il suo padre biologico, il maestro Shifu insiste affinché lui diventi maestro a sua volta. E come se non bastasse, un diabolico guerriero è fuggito dal mondo degli spiriti e progetta di impadronirsi del "chi" di tutti i maestri del kung-fu...
Arrivata al terzo capitolo, la serie di Kung Fu Panda continua nel solco tracciato dai suoi predecessori, ed offre bene o male un'ulteriore quantità della stessa ricetta: azione, risate e uno stile visivo quanto mai stilizzato e debitore del cinema orientale.
Per molti, potrà sembrare ripetitivo, dato che in fondo, il film non ci pensa neanche a uscire dagli schemi che hanno reso i primi due così famosi e graditi al pubblico, ma se gag e battute funzionano e i personaggi continuano nell'arco narrativo iniziato anni fa in maniera soddisfacente, non credo vi sia granché di cui lamentarsi. In fondo, oltre allo spettacolo superficiale garantito dall'azione e dalla comicità, vi sono alcuni temi su cui ci si sofferma abbastanza da conferirgli un certo peso;


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inoltre, i personaggi in sé sono talmente simpatici che è una gioia semplicemente vederli di nuovo, guardarli interagire fra di loro. Notevole è anche il lavoro fatto su Po, che riesce a rimanere l'infaticabile bambinone nerd di sempre e, allo stesso tempo, un po' più maturo.
Ad affiancare una storia semplice, ma efficace, un impianto visivo di rara bellezza, davvero indescrivibile a parole, che trova la sua massima espressione all'inizio e alla fine, ambientati nell'onirico mondo degli spiriti, dove luci, colori, ombre e forme incredibilmente stilizzate creano uno spettacolo meraviglioso da ammirare, ancor più che nei film precedenti.
L'unico neo è rappresentato dal cattivo, che sebbene valido, non riesce a svettare come il sinistro pavone Shen un lungometraggio fa, complice anche un approccio virato più sulla risata che sulla minaccia,


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e le musiche di Hans Zimmer sono meno incisive del solito, confermando una sua progressiva caduta di stile negli ultimi anni.
In definitiva, questo Kung Fu Panda 3 non arriva alle vette raggiunte dal quasi perfetto predecessore, ma è comunque ancora un pelino sopra l'originale, fosse anche solo grazie al suo stile visivo maggiormente d'impatto. Fra questo e Zootropolis,il cinema d'animazione sta vivendo un'ottima annata finora.