caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT regia di Gabriele Mainetti

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Luca95     8 / 10  27/10/2016 00:19:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un piccolo gioiello. Gli attori notevoli; la sceneggiatura, che dosa bene influenze da gangster movie all'italiana, cinecomic all'americana e cartoni animati giapponesi, riesce a risultare frizzante e con una propria identità; la regia è di livello notevole per gli standard italiani e della generazione di Mainetti.
Sicuramente ciò che ho apprezzato di più è "l'italianità" di cui è intriso questo film.
In primis i riferimenti musicali, forse il punto di forza più grande che mi fa respirare un'aria diversa in questo film: i riferimenti musicali e culturali vengono trattati come una "cultura pop" e non semplicemente una cultura nazionalpopolare nel senso "ridicolo" e ottuso del termine; vengono invece trattati (per quel che mi riguarda in un modo mai visto in Italia) un po' se vogliamo nel modo in cui nei film americani vengono trattate città e sottoculture americane, con una sorta di "rispetto", di "dignità" (seppur qualche volta col sorriso sulle labbra).
Poi la situazione "politica" di sfondo.
E infine Roma (una Roma sporca, di sobborghi; ma che resta sempre con i piedi ben piantati per terra, abbastanza lontana da estremismi necessari a "romanzare" la storia; una Roma che non può che avere il suo climax all'interno dello Stadio).
Invece il lato "Gomorra" del film diciamo che non mi ha fatto impazzire, ma per fortuna è ridotto al minimo.
Ho letto da poco che Mainetti ha deciso di non fare un sequel (almeno per ora) e dedicarsi a un altro progetto ancora più coraggioso. Ce la può fare secondo me: la "fame" c'è, le idee pure, i riferimenti culturali anche. E secondo me con uno studio che gli dia fiducia può fare anche di meglio: alcune cose erano evidentemente "frenate" o forse "ammorbidite" (scelte che dipendevano dal budget a parte, mi riferisco a parti prettamente "americane" o altre parti in cui le ispirazioni diventano più che tali e scavalcano quasi nello scimmiottamento).