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IL CLUB regia di Pablo Larraín

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  28/04/2016 00:23:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' una lezione di Regia immensa, eppure a costo di sembrare incontestabile il tanto atteso film di Larrain non mi e' piaciuto. Dipende, ti spiazza completamente. Fotografia nitida che sembra di rivedere Dreyer (e magari umanamente il Senso della Fede del grande regista nordico europeo), momenti che scivolano (volutamente forse) nel grottesco e una direzione quasi teatrale, rigorosissima, che passa dal Sublime a momenti imbarazzanti (il dialogo tra
Castro e "Sandokan", il delirio Martirico di quest'ultimo), secondo il mio parere inutilmente rivestiti di pretenziosita' formale. Intendiamoci, e' un film forte che nulla concede allo spettatore comune, che sa anche toccare le corde giuste sul divario tra Licenza e Misericordia - qualche passo biblico direbbe meglio di me - e a tratti e' molto bello - il monolitico nucleo di "esiliati in toga" e qualche altra volta decisamente insopportabile. Ripeto, certo che ritengo sia tutto frutto di calcolo dell'abilissimo cineasta, ma avrei gradito un approccio meno metaforico/filosofico e piu' attinente alla realta'. Larrain sembra così 'assolvere' il peccato Carnale come necessario alla Scelta della castita' talare, ma e' solo una forte contraddizione, fra le tante di un film che sanguina lorda autentici sciagurati con una sorta di inquietudine morale, e al prezzo di sminuire narrativamente il loro squallore umano
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  28/04/2016 00:26:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Volevo dire "incontentabile"