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LA BOTTEGA DEGLI ERRORI regia di Robert Carlyle

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hghgg     6½ / 10  30/12/2016 19:31:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Carino, questo debutto alla regia per Robert Carlyle. Al di da del fatto che approcciare un Carlyle attuale, anno 2015, per me, oggi è più o meno una sfida titanica visto l'ultima "cosa" in cui l'ho visto "recitare", "The Legend of Barney Thompson" è stata una piacevole visione utile non tanto a farmi scoprire un regista quanto a farmi riscoprire un, bravo, attore finalmente ritrovato. Come si dice Robert, se vuoi che le cose siano fatte bene, devi fartele da solo; anche tornare al cinema anglosassone e nella madre patria Scozia evidentemente gli ha fatto bene.

"The Legend of Barney Thompson" è una black comedy che a conti fatti non esalta e non lascia granché dopo la visione però intrattiene con piacere ed è scritta con qualche idea buona e con dialoghi abbastanza fuori di testa da essere divertenti. Se lo scopo di questa commedia nera era quello di divertire ed intrattenere il giusto con me ci è riuscita bene.

Poi vabè bravo Carlyle che si è girato da solo il film ed è riuscito ad avere al suo fianco nientemeno che Emma Thompson (la miglior attrice, inglese e non, della sua generazione, quella anni '90 diciamo, un monumento del cinema britannico) nella parte di sua madre. Emma Thompson! Non so se a Carlyle gli sia preso un colpo a recitare di nuovo con un'attrice di tale calibro, a me di sicuro, abituato come sono a vederlo circondato dai sagomati di cartone tipo la De Ravin o la Morrison che passano di questi tempi in tv. E che bello, Carlyle si è rimesso a fare l'attore e recita insieme alla Emma Thompson. Lusso, botti di capodanno, esultanze, scivolata brutta da dietro tipo "Trainspotting" dai Begbie, olè! Goditela Carlyle, tanto non dura.

Dicevo, Carlyle è un bravo attore e qui torna a dimostrarcelo, prendendosi la parte del protagonista con una buona interpretazione di questo sommesso, impacciato barbiere pacifico e in balia degli eventi. La scena è tutta sua, o lo sarebbe se non gliela rubasse la presenza scenica strabordante di una Emma Thompson irresistibilmente sopra le righe, invecchiatissima per l'occasione e ovviamente bravissima. Prevedibile, comunque.

La sceneggiatura sarebbe quella di un thriller ma non da mai importanza a rendere credibili o sorprendenti i colpi di scena (l'identità del vero killer è chiara 20 minuti prima della rivelazione) concentrandosi più sul divertimento provocato da equivoci e situazioni assurde e grottesche/macabre che coinvolgono il protagonista, contando molto anche sulle sue comiche reazioni (e qui bravo Carlyle) e su quelle sboccatissime e folli di sua madre.

Mi sono fatto una grassa risata quando

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Anche gli ultimi dialoghi tra Barney e la madre alla discarica o la scena con lui in casa del secondo barbiere mi hanno divertito molto.

Mi è piaciuto come il Carlyle regista abbia deciso di gestire l'ultima parte e la soluzione finale, si un poco forzata direi ma risolta gettando il tutto nel puro territorio dell'assurdo e del grottescamente comico; si perché io francamente quel finale nel bosco con i quattro poliziotti (ben anticipato dalla caratterizzazione di quei personaggi nel corso del film va detto) e lui che se la cava in "quel modo" non me lo aspettavo, è ho riso di gusto. Chi ha scritto questa scena è scemo e Carlyle l'ha resa molto bene.

E insomma, un esordio riuscito e simpatico quello di Carlyle alla regia, Emma Thompson è sempre una grande e lui per fortuna sa ancora recitare come si deve, sospirone di sollievo.