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FUOCOAMMARE regia di Gianfranco Rosi

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Light-Alex     6 / 10  12/10/2016 16:43:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film si gioca sull'alternanza della narrazione di alcune vite-tipo lampedusana (la famiglia col padre pescatore, la nonna matriarca che cucina, il figliolo che va a scuola e vagabondeggia per l'isola, il conduttore della piccola emittente radiofonica…) e dall'altro lato le missioni dei recuperi dei migranti nel Mediterraneo intorno a Lampedusa.
I due racconti sono lontani ma il linguaggio è lo stesso: un racconto diretto e coerente, tal volta anche allungato in maniera ripetitiva e cinematograficamente poco accattivante, ma funzionale ad un modo di raccontare che definirei Verista.
Tanto che la parte della vita dei Lampedusani sembra quasi un documentario di qualche decennio fa sul sud Italia e sulle sue sacche di povertà, analfabetismo, il dialetto che sostituisce la lingua, arretratezza rispetto allo stile di vita diffuso nel resto della penisola. Dall'altra parte sembra un documentario-accusa verso il mondo Occidentale, per far aprire gli occhi verso il dramma silenzioso e tristemente ordinario che avviene cadenzato nel tempo in quella terra.

Un plauso alla fotografia, di cui si occupa allo stesso modo il regista Rosi. Tuttavia riconosco che il film non mi ha mostrato né un taglio del racconto, né un'immagine che già non conoscessi o immaginassi del dramma migranti. In certi momenti mi è risultato quasi più convincente e più originale il racconto sui lampedusani.
In chiave internazionale doveva essere la parte sui migranti quella più d'impatto, invece qui è dispersa e poco incisiva.