JOKER1926 7½ / 10 14/04/2016 16:33:54 » Rispondi Danny Boyle non è una firma banale, ha partorito diversi film dall'intento variegato, spaziando fra più generi, insomma quella di Boyle è una regia che sa il fatto suo. "Steve Jobs", prodotto del 2015, va a riconfermare il tutto; si tratta di un film che riprende la vita di un uomo potente e geniale (a suo modo).
Le paure iniziali, da parte del critico, ossia quelle di assistere ad una lineare e metodica biografia, verranno smentite in un tempo breve.
"Steve Jobs", in effetti, non segue analiticamente la storia e i successi del personaggio ma esalta, anche smodatamente, gli episodi più importanti della carriera di Jobs; prende dunque forma una produzione sorprendente che gioca e si compiace con un gioco particolare, tutto dietro le quinte. E' qui che si consuma la grandezza e la finezza, ma anche la spettacolarità, di questo film. Le manovre vincenti, oltre all'ottimo e vincente lavoro tecnico, vivono in una sceneggiatura avvincente ove, attraverso i dialoghi (taglienti e spietati) , i personaggi e il ritmo la pellicola diventa mero interesse per il suo pubblico. "Steve Jobs" prende un po' tutti: da chi ama il mondo della tecnologia a chi è semplicemente un profano. Le uniche note stonate, forse, riguardano il ductus che si prefigge la stessa sceneggiatura, ossia la scelta registica di voler (per forza) enfatizzare quei benedetti/maledetti minuti che precedono l'inaugurazione del prodotto in sala. Ma il Cinema vive e poggia soavemente sulla finzione, o perlomeno, sul processo enfatico. Quindi queste potenziali forzature sono, sostanzialmente, solo soggettive, dipende dalla filosofia cinematografica che lo spettatore vuol porsi.
"Steve Jobs", a nostro giudizio, merita per via di tutto queste buonissime cose appena esplicitate, gli attori e il contesto spettacoloso rappresentano un ulteriore lasciapassare.