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IL FIGLIO DI SAUL regia di Laszlo Nemes

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ValeGo     8½ / 10  20/04/2016 11:38:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trovo che questo film sia unico nel suo genere, la sensazione di vivere, tramite gli occhi del protagonista, all'interno del lager è angosciante, non lascia via di scampo. Te ne stai inchiodato alla sedia e ti trovi catapultato nell'anticamera della morte, tra persone disperate e i loro oggetti lasciati là che mai più rivedranno; poi in una camera a gas, tra corpi trascinati via come "pezzi" di carne; poi nelle baracche, in un groviglio di spettri che provano a sopravvivere con ogni espediente; poi direttamente all'inferno, tra le fiamme, nella frenetica ricerca di un rabbino. Emblematica la frase "tanto siamo già morti", in questo disumano luogo c'è chi tenta di mantenere un briciolo di umanità, di trovare un minimo di dignità nel seppellire un bambino, figlio di tutta l'umanità così barbaramente disumanizzata. In questo frenetico scorrere degli eventi non c'è tempo nemmeno di metabolizzare ciò che stai vedendo, non puoi fare altro che gettarti con Saul in quell'assurdo luogo di morte.