emans 8 / 10 11/02/2016 09:55:24 » Rispondi Chi addita questo film dicendo che è "Il solito film sulla Shoah" si sbaglia di grosso. Il debuttante Laszlo Nemes racconta la follia di un disperato alla ricerca del proprio figlio in un contesto talmente impossibile da rendere la vicenda unica. Ma il potere del film, lo sappiamo bene, sta proprio nel fatto che Saul crei dalla sua testa tutta questa storia utilizzando i personaggi "figlio" e "rabbino" per dare un senso a qualcosa che non ha piu' senso. La vita di un condannato a morte, con la "X" dietro la schiena. E' pur vero pero' che la scelta registica di mostrare quasi esclusivamente il volto di Saul puo' funzionare per un po' ma alla lunga stanca. Forse perche c'è in noi quel sadismo di voler guardare di piu', come siamo stati abituati da altri film sulla Shoah...ma questo, ripeto, non è un film comune. Da premiare assolutamente!