rain 9 / 10 03/02/2020 19:25:59 » Rispondi Fulminante primo lungometraggio dell'ungherese Laszlo Nemes, che dirige un film tanto potente quanto spogliato di ogni fronzolo. Privato (solo visivamente però) anche di tutti quegli orrori che verrebbe spontaneo mostrare in un film sulla Shoah, a favore del protagonista su cui si concentra tutta l'attenzione della macchina da presa, sulla sua faccia dove le emozioni apparentemente non lasciano traccia in superficie. Saul è un uomo apparentemente "anestetizzato" agli orrori a cui è costretto ad assistere ogni giorno; però quando ne ha la possibilità cerca di salvare almeno il corpo di suo figlio (?) e con esso la propria anima, anche a costo di mettere a repentaglio la propria vita e quella dei suoi compagni, perchè anche in mezzo all'inferno si può conservare un briciolo di umanità.