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IL FIGLIO DI SAUL regia di Laszlo Nemes

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EddieVedder70     7 / 10  17/09/2017 21:35:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ho aspettato il Giorno della Memoria per entrare nell'infermo dell'Olocausto, attraverso questa pellicola ultrapremiata forte di recensioni entusiastiche. Il risultato però è stato inferiore all'aspettativa. La scelta registica (Nemes era all'esordio dietro alla macchina, ma già allievo del maestro Bela Tarr) è sicuramente originale (si incolla videocamera in spalla addosso al protagonista) ma l'effetto straniante alla lunga stanca. In sostanza per (credo) la prima volta ci vengono mostrati (ma sempre in secondo piano o sfuocati) gli orrori del campo di concentramento attraverso la soggettiva del protagonista, anzi attraverso le sue espressioni, il suo muoversi convulso, attraverso i rumori (grida per lo più) che sente. Il coinvolgimento dello spettatore è continuo, senti le spinte, gli strattoni, le urla, le accuse, gli ordini ... come se tu fossi il protagonista e attorno a te c'è l'orrore, il vilipendio dei corpi, lo sporco, l'alito, la puzza della morte. Esperienza visiva. Il cinema raramente riesce ad essere così reale, ma il film, la trama del film non aiuta a empatizzare con il protagonista, è tutto così assurdo (come assurda è la guerra e assurdo è il campo di concentramento) per uno seduto comodo sul proprio divano.
Pur apprezzandone il coraggio e l'originalità è un film che non consiglio se non a veri intenditori del genere.