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ANGOSCIA (2017) regia di Sonny Mallhi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  03/03/2016 11:50:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispetto a tante altre storie di possessione "Anguish" ha una struttura più delicata, molto accorta nello sviluppo dei personaggi e delle situazioni. Il film segna il debutto alla regia di Sonny Mahlli, produttore e sceneggiatore fino ad ora mai assurto alle cronache per aver legato il suo nome a qualcosa di indimenticabile. Nemmeno questo suo primo lavoro dietro la mdp lo è, ma sicuramente merita una certa considerazione.
Ci sono due coppie -formate da madre con figlia adolescente- entrambe tormentate dalla disperazione. In un caso per un gravissimo lutto, nell'altro a causa della malattia psichica. Persone che incrociano i loro destini non perchè il soprannaturale voglia agire per motivi diabolici, semmai si palesa per ragioni diametralmente opposte, trovando terreno fertile per riempire un vuoto, venutosi a creare dall'irrefrenabile bisogno di affetto o forse perdono.
Questa urgenza può essere placata solo sostituendosi a quello che ogni giorno di più sta divenendo solo un involucro umano. Ecco che il tentativo di fuga da un disagio troppo pesante da sopportare si incontra con i desideri di un'anima tormentata.
In questo paradossale punto tra rottura e incontro si insinua ciò che nè scienza nè religione possono spiegare, solitudini intersecate lanciano il loro lamento, mentre struggenti ballate folk segnano le parentesi più intime di questa sceneggiatura dai tempi mai concitati, in cui Mallhi porta alla luce con prospettive diverse ed inusuali la sofferenza giovanile.
Oscuro e piuttosto depresso è un film incapace di far paura, in quanto i sentimenti si sostituiscono ai balzi sulla poltrona. Ed è questo il bello.