Edgar Allan Poe 9 / 10 13/10/2010 21:12:21 » Rispondi Nove. Il voto dice tutto. Meritatissimo, un film che cura in modo minuzioso le musiche, le inquadrature... tutto! Un capolavoro, e mi spiace per Fantozzi, ma questo film non è per niente una palla, e addormentarsi davanti a "La corazzata Potemkin" è come addormentarsi davanti a "Rambo". Uno dei primi film di guerra, se vogliamo, diretto in un'occasione spaciale per la Russia comunista da Ejzenstejn. Questo film è adesso uno dei miei preferiti, eppure non sono un rosso. Ma da dove cominciare? (ATTENZIONE: da qui c'è qualche anticipazione) L'ammutinamento iniziale, con delle musiche mozzafiato che mi ha fatto finire letteralmente in trance. E quella scena è stata realizzata con la bravura di un grande regista, tecnica curatissima. E questo è solo l'inizio. Ejzenstejn nella parte successiva mostra il popolo furioso per la morte di Vachulinkuk con delle inquadrature a dir poco superbe, da antologia. E poi, la scena sulla scalinata di Odessa, indescrivibile. La linea dei soldati, letteralmente trasformati in robot che non guardano in faccia nessuno, funziona come una pressa per il popolo che arretra imprigionato nella scala. Gli stivali dei soldati che calpestano senza alcun riguardo cadaveri e corpi quasi morti, una madre col figlio ferito in braccio si avvicina coraggiosa ai robot, ma viene uccisa, un'altra muore nella famosa scena della carrozzina, carrozzina che poi scende giù per le scale. Panico e terrore nel popolo. Poi il finale: la nave dei protagonisti avanza impaurita verso la flotta nemica. Poi la bella notizia: "sono nostri fratelli".
kowalsky 13/10/2010 21:29:31 » Rispondi In verità Villaggio è un appassionato di letteratura russa, quindi suppongo anche del cinema sovietico. La sua "provocazione" credo volesse mettere di fronte la critica che di fronte a certi "intoccabili capolavori" è necessario guardare il tutto con distacco e ironia (ehm Fantozzi è una creatura-tributo a Gogol)
Edgar Allan Poe 14/10/2010 16:58:44 » Rispondi Sì, lo so, l'ho visto in un'intervista che gli avevano fatto, in cui diceva che si guardava tutti questi capolavori.