emans 8 / 10 15/03/2016 15:52:35 » Rispondi Una madre, un bambino, un carnefice e una piccola stanza. Sono questi i protagonisti della prima parte che ricorda vari film sul tema della segregazione forzata. Ma il lato originale del lavoro di Abrahamson sta nella seconda parte, sul come ricominciare una vita dopo l'inferno. E qui la figura del bambino è fondamentale, perche' per lui è una nuova rinascita, piu' volte desidera tornare in quell'utero materno chiamato "room" dove aveva tutte le attenzioni e il sostentamento necessario. Personaggi scritti benissimo cosi come la sceneggiatura che insinua domande nello spettatore di difficile risposta. L'impossibile ritorno alla normalita' dopo anni di incubo... Ambizioso